Nato a Castellaneta (TA) il 9 maggio 1967 da padre musicista (omonimo e noto batterista sulla scena musicale tarantina degli anni ’60) inizia la sua attività artistica nei primi anni ’80 con esperienze rock e successivamente si avvia alla professione con un noto gruppo di liscio locale, cavalcando intensamente per due anni le scene musicali di Calabria, Sicilia e Puglia. Non seguendo un percorso di apprendimento tradizionale approfondisce lo studio dello strumento principalmente come autodidatta, frequentando brevemente l’Accademia Musicale Battista Bia (Modugno-BA).
Per quanto riguarda il linguaggio jazzistico, sempre nei primi anni ’80 subisce positivamente l’influenza di vari artisti locali, tra cui il batterista, percussionista, pittore e fumettista Dante Spada e il pianista Fulvio Liuzzi con i quali, il 19 novembre 1985, dopo un concerto al Teatro Petruzzelli (BA) conoscono personalmente Dizzy Gillespie (in tale occasione, nel firmare l’autografo, Dizzy Gillespie chiama Vincenzo Pellegrino, prima “Enzio” e poi “Vince Pilgrim”, nome quest’ultimo che compare spesso in diverse locandine romane dell’artista).
Nel 1987 sospende l’attività musicale dedicandosi al lavoro e alla vita familiare.
Nel 2014, dopo una pausa di circa 27 anni riprende gradualmente l’attività musicale studiando presso il laboratorio jazz di Luca Chiaraluce (Associazione “Il Polistrumentista” in Roma-Prati) ed in seguito stabilisce con il noto jazzista romano un contatto stabile in Trio. Il costante rapporto musicale e soprattutto personale con Luca Chiaraluce influisce in modo determinante sulla preparazione ed interpretazione degli standard. Attualmente ha avviato, anche in forma saltuaria, collaborazioni con diversi jazzisti della scena musicale romana.
Tra i vari progetti degni di nota che cura ed organizza personalmente, una nuova formazione, il “Caracci Jazz 4et“, con alcuni nuovi talenti del panorama jazzistico romano: Giuseppe Caracci (piano) e Marco Bedini (sax), Andrea Paternostro (sax). Altro progetto degno di nota il “Tribute to Evans” sempre con Caracci al piano (al contrabbasso Vincenzo Quirico e Federico Campanello, altre due rivelazioni del panorama jazzistico nazionale) che rappresenta un tributo al principale pianista jazz dopo la 2° Guerra Mondiale, Bill Evans. Al riguardo, proprio un live incentrato sul progetto “Tribute to Evans” presso il noto locale romano “Elegance cafè jazz club” ha dato poi vita ad un nuovo album intitolato “Live at Elegance cafè” pubblicato sulle principali piattaforme a partire da aprile 2022.
Sempre con lo stesso progetto “Tribute to Evans” ha organizzato (1/4/2022) personalmente con la direzione artistica della Fondarc di Velletri (RM) e Save The Children un concerto di beneficenza in favore dei bambini ucraini.
Più in generale, l’artista – che si considera un perfetto autodidatta – si è prefisso di “modificare su più piani ed in modo originale i diversi standard jazz del periodo Bebop, facendo confluire in tale genere contaminazioni istantanee dettate dall’improvvisazione ma, allo stesso tempo, rispettando le principali caratteristiche del brano che deve sempre mostrare la sua ‘anima’ originaria“.
Su un piano musicale diverso e alternativo ha cercato di valorizzare in chiave moderna tutto il repertorio caro a Bill Evans, nell’intento di voler riproporre i momenti salienti della vita del pianista.
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