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Claudio Angeleri (Music from the castle of crossed destinies)

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dodicilune (2021)

1. The knight
2. The Castle
3. Wood
4. Improvisation No. 4
5. Lovers
6. Twelve
7. Palomar (Astolfo goes to the moon)
8. Two or three stories (listen)
9. ‘Round about midnight

Claudio Angeleri – piano
Giulio Visibelli – sax soprano e flauto
Virginia Sutera – violino
Michele Gentilini – chitarra
Marco Esposito – basso elettrico
Luca Bongiovanni – batteria
Paola Milzani – voce
Gabriele Comeglio – sax alto

Una storia va raccontata, rappresentata, illustrata attraverso una forma colloquiale che riesca a farne cogliere gli aspetti essenziali ma anche più reconditi. Avvertire la sensazione di esserne permeato al punto da cominciare a cogliere una coincidenza tra ciò che si ascolta e quanto interiormente si percepisce, è un’impressione che offre l’opportunità più esaltante per un’esperienza di ascolto. I diversi elementi descrittivi si alternano con creatività e sapienza riuscendo a ritagliarsi un protagonismo esaltato da quanto intorno accade. Vale per il sax soprano di Visibelli, incisivo trascinatore di ogni racconto, la suggestiva voce di Paola Milzani, la graffiante chitarra di Michele Gentilini, il funambolico violino di Virginia Sutera, la frenetica e colorata batteria di Luca Bongiovanni, il pulsante basso di Marco Esposito avvolto intorno all’armonia come alla ritmica. D’impatto come sempre il dirompente sax alto dell’esperto collaboratore di lunga data Gabriele Comeglio, ospite di “Two or three stories“. Il tutto sempre sostenuto e amalgamato innanzitutto dal piano di Claudio Angelerimens sapiens di questo interessantissimo progetto, e poi da un incedere d’insieme che ha sempre una logica maestra prevalente, rimico o armonica, opportunamente seguita da tutti i membri della band senza però mai che questo diventi una costrizione alla creatività del singolo, anzi. Sono frequenti i momenti in cui è più di uno ad improvvisare, a contrappuntare il narratore, ad esporre il racconto “a parole sue”, ad acquerellare particolari usando però colori carichi, non tenui.

La chiusura, affidata a quel capolavoro assoluto che è “‘Round Midnight” di Monk, è come uno scorrere dei titoli di coda che si attende che terminino avendo addosso ancora le sensazioni dei personaggi, degli ambienti e delle storie appena ascoltate. E quando giunge il silenzio si avverte un’aura di positività, quella dell’aver vissuto un’esperienza di ascolto intensa, appagante.

L’ispirazione che Claudio Angeleri ha avvertito nella lettura di Italo Calvino si è rivelata quindi determinante per una scrittura volta alla contemporaneità per una musica a tratti talmente figurativa da quasi non poter evitare di sentirsi parte della scena.

In conclusione “Music from the castle of crossed destinies” è colonna sonora, musica d’insieme, arrangiamento, orchestrazione, scrittura, individualità, una fusione tra musica e racconto in un avvolgente spazio comunque ampio e volutamente aperto, limitato solo dalla propria percezione emotiva.