ACT Music + Vison (2024)
- Chapter II
- Still Crazy After All These Years
- Hold on My Heart
- The Sound of Silence
- Just Another Minute
- Sunrise
- Spring Dance
- Fields of Gold
- April Rain
- Your Song
- The Wheelers
Lars Danielsson (bass, cello, guitar)
Michael Wollny (piano)
Wolfgang Haffner (drums)
Nils Landgren (voce, trombone) on 2, 11
Estrema curiosità per questo album, “4 Wheel Drive II”, del noto contrabbassista Lars Danielsson. Diciamo subito che risulta un’opera ricca e complessa capace di esplorare diverse sonorità del cosiddetto jazz contemporaneo. Sequel di “4 Wheel Drive”, pubblicato nel 2015, vede il ritorno di coloro che componevano il trio: Lars Danielsson, appunto, Michael Wollny al piano e Wolfgang Haffner alla batteria.
L’album si presenta con “Chapter II”, strumentale, introduzione al tema che caratterizza l’album e, cioè, il viaggio che ritroviamo in brani come “Still Crazy After All These Years” e “Fields of Gold”, di nota fattura, dove si avverte una grande bellezza e un velo di malinconia al tempo stesso, non appena termina.
Il grande talento di Danielsson è fuori discussione ed esplicitarlo attraverso il suo strumento è una peculiarità appartenente a pochi nella storia, soprattuto in veste di ledaer e compositore. Si può individuare una forte componente melodica e un’attenzione particolare alla forma che coinvolge ed avvolge condicendo l’ascolto proprio come in un viaggio si cambia paesaggio mantenendone sorpresa e meraviglia. Originalità e accessibilità sono due aspetti che caratterizzano la scrittura di Danielsson.
La voce di Nils Landgreen, storico collega di Danielsson, in “Still Crazy After All These Years” e il suono del suo trombone in “The Wheelers” è inutile dire che possono considerarsi veri e propri cammei, come quel mancante senso di completezza che indubitabilmente si avverte nel momento in cui si è dinanzi
In quanto ai suoi compagni di viaggio, Wollny e Haffner si rivelano musicisti pregni di esperienza e talento al servizio di una perfezione dinamica, sonora che permane nell’intimo esperienzale dell’ascoltarore.
E’ quindi sminuente dire che “4 Wheel Drive II” è un album che merita di essere ascoltato, si potrebbe invecede dire che è un album che merita di essere vissuto, nella sua originalità e nella sua potente capacità di tracciare un solco che sicuramente non lascia indifferenti.