2020 – Verve Records
- But Beautiful (Jimmy Van Heusen, Johnny Burke)
- That’s All / Azure-Te (Alan Brandt, Bob Haymes)
- Autumn in New York (Vernon Duke)
- Almost Like Being in Love (Frederick Loewe, Alan Jay Lerner)
- More Than You Know (Vincent Youmans, Billy Rose, Edward Eliscu)
- Just You, Just Me (Jesse Greer, Raymond Klages)
- There’s No You (Tom Adair, Hal Hopper)
- Don’t Smoke in Bed (Willard Robison)
- This Dream of You (Bob Dylan)
- I Wished on the Moon (Ralph Rainger, Dorothy Parker)
- How Deep is the Ocean (Irving Berlin)
- Singing in the Rain (Nacio Herb Brown, Arthur Freed)
Diana Krall – Piano, Voce
John Clayton – Contrabbasso (1, 2, 4, 10, 12)
Jeff Hamilton – Batteria (su 1, 2, 4, 12)
Anthony Wilson – Chitarra (su 1, 2, 4, 12)
Vanessa Freebaim-Smith: cello solo (1), cello (1, 3)
Christian McBride – Contrabbasso (su 3, 7)
Russell Malone – Chitarra (su 3, 7)
Marc Ribot – Chitarra (su 6, 9, 11)
Tony Garnier – Contrabbasso (su 6, 9, 11)
Karriem Riggins – Batteria (su 6, 9, 11)
Stuart Duncan – Violino (su 6, 9, 11)
Alan Broadbent – Pianoforte (su 5, 8); orchestral arrangements (1, 3)
Randall Krall – Fisarmonica (su 9)
“This Dream of You” di Diana Krall, pubblicato nel 2020 da Verve Records, è un album che riflette la maturità artistica della cantante e pianista canadese, con un’attenta selezione di standard jazz e classici americani. L’album, terminato dopo la scomparsa del suo storico collaboratore Tommy LiPuma, si presenta come una narrazione melodica ricca di emotività e raffinatezza, dove la Krall esplora profondamente ogni brano con voce intensa e il suo tocco pianistico distintivo affiancato, se servisse sottolinearlo, da musicisti di eccellenza assoluta.
L’apertura è affidata a “But Beautiful” con una performance intensamente espressiva, così come l’immarcescibile “Autumn in NY” in cui si avverte malinconia e fascino propri della Grande Mela. Riconoscibile il tocco di Mr. Malone alla sei corde.
In “Almost like being in love” il nucleo solido della band della Krall (Clayton, Hamilton, Wilson) sfodera fluidità sonora e rimica su cui la Krall si adagia sicura. Analogamente nella swingatissima “Just you, Just me” in cui è il violino di Stuart Duncan a volteggiare leggiadro.
Pausa di “riflessione” sulle ballad “There’s No You” e “Don’t Smoke in bed” che introducono la title track, di Bob Dylan, in cui gli elementi acustici, con prevalenza della magistrale dinamica di Marc Ribot, decorano elegantemente come merita questa song d’autore.
Decisamente nelle corde della Krall il brano “I wished on the moon”, suonata solo con contrabbasso, piano e voce. Combinazione ineccepibile e affiatata. Intensa “How deep is the ocean” che emerge per gli interventi molto belli di Marc Ribot e offre il testimone alla chiusura affidata alla nota “Singing in the rain”, qui rivisitata e lasciata scorrere proprio grazie al double bass del grande John Clayton capace di sostenere da sempre la suadente voce di Diana Krall.
In conclusione è un album molto piaacevole e in linea con la Krall che ha avuto il meritato riconoscimento internazionale. La scelta delle tracce è molto equilibrata e ogni brano risulta suonato in modo decisamente egregio anche grazie ad arrangiamenti su misura. Non ci sono particolari “picchi” ma nel complesso è un ascolto che scorre e soddisfa pienamente.