Tra le artiste più importanti della musica italiana, Rita Marcotulli omaggia la genialità di Caravaggio con un progetto di musica, testi di Stefano Benni e visual design, insieme a un ensemble internazionale: Mieko Miyazaki, Israel Varela, Tore Brunborg, Michel Benita, Marco Decimo, Michele Rabbia.
Rita Marcotulli è una delle artiste più importanti della musica italiana.
Prima donna ad aver vinto un David di Donatello, nel 2011, per la miglior colonna sonora (Basilicata coast to coast), oltre al Ciak d’oro, al Nastro d’Argento e due edizioni del premio Top Jazz della rivista Musica Jazz, ha una lunga lista di collaborazioni internazionali tra cui quelle con Billy Cobham, Joe Lovano, Kenny Wheeler, Norma Winstone, e con Pat Metheny per la celebre esibizione al Festival di Sanremo 1996.
Mercoledì 20 novembre tornerà live alla Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica, in occasione della 48esima edizione del Roma Jazz Festival, con il suo concerto multimediale I Caravaggianti, che indaga sonoramente la forza travolgente e la genialità di Caravaggio insieme a un ensemble internazionale di grande livello che vede la presenza di Mieko Miyazaki (koto e voce), Israel Varela (batteria e voce), Tore Brunborg (sax), Michel Benita (contrabbasso), Marco Decimo (violoncello), Michele Rabbia (percussioni), le registrazioni della voce recitante di Stefano Benni e i visual dello studio Karmachina.
Nel progetto I Caravaggianti, Rita Marcotulli ha delineato un viaggio immersivo con musica, testi e visual design che agiscono congiuntamente sul palco, alla scoperta dei dettagli meno noti nelle opere del grande artista, e di quella potente contrapposizione tra luce e buio che è metafora della vita stessa e dei suoi opposti, come lo yin e lo yang.
Negli arrangiamenti scritti da Rita Marcotulli per il concerto, è presente anche quello del madrigale cinquecentesco Lassar il velo del compositore franco-fiammingo Francesco Layolle, tratto dal Canzoniere di Petrarca, identificabile nello spartito dipinto da Caravaggio nel quadro Il Suonatore di Liuto del Monte. Sarà il batterista e cantante Israel Varela a introdurlo a cappella, dando poi vita a una interpretazione moderna con tutto l’ensemble.
Info e biglietti: https://www.auditorium.com/it/event/rita-marcotulli/
Rita Marcotulli: “Caravaggio è stato un innovatore radicale, capace di rivoluzionare non solo lo stile pittorico ma anche il significato stesso dell’arte. Non lo considero un personaggio oscuro, come molti sostengono: la sua è una rivoluzione che si compie attraverso la luce, e che mostra come anche nelle tenebre più fitte può nascere una visione nuova, un’arte che illumina il nostro sguardo sul mondo. Più che un’ombra dell’animo dell’artista, per me i suoi toni cupi raccontano il momento buio della sua epoca, segnato dalla superstizione e dall’Inquisizione.”
Stefano Benni: “Dietro la calma o il tormento della bellezza, è nascosto il grido della mancanza. Perché senza bellezza non possiamo vivere e facciamo di tutto per dimenticarlo, per accontentarci, per attraversare bendati e ciechi i luoghi dove abita.”
Raffinata pianista e compositrice, Rita Marcotulli si è affermata nel panorama mondiale come una delle musiciste italiane più influenti. Sono divenute celebri le sue collaborazioni con Pino Daniele (sono suoi il pianoforte e alcuni arrangiamenti dell’album Non calpestare i fiori nel deserto vincitore di 8 dischi di platino e della Targa Tenco e la sua sapiente rilettura dei Pink Floyd con un grande ensemble tra cui Raiz e Fausto Mesolella.
Nel 2013 è stata chiamata come membro della Giuria di qualità per la 63esima edizione del Festival di Sanremo. Tra le sue grandi collaborazioni in ambito jazz troviamo Enrico Rava, Michel Portal, Javier Girotto, Jon Christensen, Palle Danielsson, Peter Erskine, Joe Henderson, Helène La Barrière, Joe Lovano, Kenny Wheeler, Norma Winston, Luciano Biondini, Charlie Mariano, Marilyn Mazur, Sal Nistico, Maria Pia De Vito. Per oltre 15 anni è stata membro del gruppo del sassofonista statunitense Dewey Redman – padre del noto sassofonista Joshua Redman – suonando in tutta Europa e in Sud America.
In ambito pop ha collaborato con Max Gazzè, Gino Paoli, Peppe Servillo, Noa, Massimo Ranieri, Claudio Baglioni e John De Leo. In ambito teatrale e cinematografico, con Lella Costa, Chiara Caselli, Stefano Benni, Rocco Papaleo (per cui ha scritto le colonne sonore di “Basilicata coast to coast” e “Una piccola impresa meridionale”), Fabrizio Gifuni, Sonia Bergamasco, Gabriele Lavia, Paolo Briguglia, Daniele Formica, Michele Placido.
Nella sua discografia, oltre 25 album tra cui Woman Next Door – Omaggio a Truffaut che nel 1998 il magazine inglese The Guardian ha nominato miglior disco dell’anno, e l’ultimo di Giorgio Gaber Io non mi sento italiano.
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www.romajazzfestival.it – infoline tel. 06.90207045