2024, GleAM Records
- Prelude to a Message (01:14)
- Messaggeri (06:33)
- I’ve Been Waiting for You (05:34)
- Song for Gerald (08:03)
- Just a Line from the Past (08:34)
- Blue Bird (04:09)
- The Shortest Story (07:10)
Giuseppe Venezia – Contrabbasso
Fabrizio Bosso – Tromba
Attilio Troiano – Sassofono tenore & Flauto
Bruno Montrone – Pianoforte
Pasquale Fiore – Batteria
Con I’ve Been Waiting For You, Giuseppe Venezia torna protagonista della scena jazz con un album che è un manifesto di modernità, profondità e raffinatezza. Pubblicato da GleAM Records, il disco rappresenta un viaggio musicale intimo e collettivo, eseguito da un quintetto di eccellenza. Venezia, contrabbassista di esperienza e caratura, mette al centro le sue capacità compositive in un lavoro che riflette il suo percorso artistico e la sua abilità, affiancato da musicisti del calibro di Fabrizio Bosso, Attilio Troiano, Bruno Montrone e Pasquale Fiore.
L’album si apre con Prelude to a Message, un’introduzione delicata e meditativa che, con il solo contrabbasso, funge da prologo per le successive esplorazioni. Questa semplicità mette in risalto la pienezza di un tocco sicuro e di un suono corposo, autorevole. Messaggeri e Blue Bird rappresentano due omaggi a tradizioni jazzistiche leggendarie: il primo, dirompente subito dopo l’intro citata, presenta un carattere hard bop che rievoca quell’immarcescibile imprinting dei Jazz Messengers, il secondo, una cavalcata bebop energica, tributo a icone come, chiaramente, Charlie “Bird” Parker. Entrambi i brani sono caratterizzati da dinamismo e interplay impeccabile tra i musicisti, tutti a proprio agio nel darsi e sfidarsi..
La title track I’ve Been Waiting For You e Just a Line from the Past esplorano invece territori più melodici e introspettivi. La prima, dedicata al figlio di Venezia, è un fluido waltz dove il dialogo tra flauto e tromba crea un’atmosfera lirica, mentre la seconda si presenta come una ballad sofisticata che offre un tocco narrativo e di freschezza armonica. Anche in questi brani, è da sottolineare l’amalgama del quintetto, capace di sviluppare suoni tutti coerenti e contestuali, bilanciando lirismo e virtuosismo con sapiente espressività.
Infine, Song for Gerald e The Shortest Story dimostrano ulteriormente la versatilità dell’ensemble. Il primo, un omaggio al mentore Gerald Cannon, è un brano pieno di calore e profondità, mentre il secondo, con la sua struttura compressa, sfida i confini “formali” del jazz tradizionale offrendo percettibili accenni bossa che si trasformano in una tavolozza sonora contemporanea e aperta, il tutto grazie ad una conduzione ritmica di Fiore e Venezia che sostiene con la giusta essenza.
I’ve Been Waiting For You è un album che celebra gli aspetti primari del jazz: comunicazione, innovazione, interazione e una profonda comprensione del passato. Giuseppe Venezia riesce a trasmettere la sua visione musicale con autorevolezza e sensibilità, accompagnato da un quintetto che brilla sia come collettivo che nelle singole voci. Non è quindi solo un ritorno al ruolo di leader per Venezia, ma anche un invito ad ascoltare questa musica con orecchie attente e cuore aperto.