Abeat 2024
- Trio
- Rit
- Pet
- Rada
- Claud
- KWWK
- Poes
- Vigneti improvvisi
- Des bains
Claudio Fasoli: sax tenore, sax soprano
Simone Massaron: chitarra elettrica, effetti
Tito Mangialajo Rantzer: contrabbasso
Stefano Grasso: batteria, percussioni
Claudio Fasoli torna ad incidere con il suo ultimo gruppo, “Next quartet”, confermando di aver trovato, nei tre musicisti di complemento, i partner ideali per interpretare e far assumere alla proposta una fisionomia (in)definita, rispondente alle sue urgenze espressive. Il disco dura 35 minuti, sufficienti, però, per illustrare il tipo di jazz voluto e portato avanti dal sassofonista veneto. Siamo nell’ambito di una musica senza contorni precisi, caratterizzata da melodie prive di fronzoli, che si materializzano nel dialogo fra sassofono e chitarra, mentre basso e batteria lavorano per mantenere una tensione ritmica elastica, in equilibrio volutamente instabile. Su questo piano inclinato si muovono chitarra e sassofono attraverso un dialogo concordante, malgrado la differenza palpabile di idioma utilizzato. In questo processo, in coppia, sono tratteggiate le linee guida, melodiche ed armoniche, del discorso complessivo.
Fasoli esibisce, sia al tenore che al soprano, un fraseggio dagli spigoli dolci, arcigno e disteso, allo stesso modo, riconoscibile in ogni passaggio. Massaron origina, con la chitarra elettrica, uno stilicidio di suoni acidi, appuntiti, note lunghe e distorte, di impronta rockeggiante, o mostra un periodare classico, nel filone che discende da Wes Montgomery e dei suoi epigoni. Il diavolo e l’acquasanta, in poche parole, dentro un solo musicista….
Fra le nove tracce del disco si fa particolarmente raccomandare “Rit”, per la composizione e ricomposizione di un’idea melodica, che si rivela e si cela, a momenti alterni, mentre l’accompagnamento procede libero come l’aria, ma solido e bene articolato. Il band leader, inoltre, a metà del pezzo, sfodera un solo al sax tenore di quelli da tenere a mente…..
“Hasard”, in conclusione, è un album che conferma, una volta di più, che Claudio Fasoli (classe 1939, non dimentichiamolo) sa ancora realizzare musica di qualità ed anzi, con questa formazione, non sbaglia mai un colpo. A questo punto l’indubbio valore di questo cd non costituisce certo una sorpresa….