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Curran – Schiaffini – C. Neto – Armaroli (From The Alvin Curran Fakebook. The Out Off Session)

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dodicilune (2019)
1. Under The Fig Tree
2. The Answer is #1
3. Sequence 1-5
4. The Answer is #2 – Sequence 5
5. The Answer is #3
6. The Answer is #4
7. Don’t Throw That Book At Me
8. Soft Shoes
9. Field It
Alvin Curran – piano, shofar, computer
Giancarlo Schiaffini – trombone
Alípio Carvalho Neto – saxophones, brazilian whistles, percussions
Sergio Armaroli – vibraphone, tam tam, cup chimes, gong(s)
Marcello Testa – double bass
Nicola Stranieri – drums
Live Recorded on 27th November 2017 at Teatro Out Off, Milan

Curran e Schiaffini avviarono la loro collaborazione nei primi anni ’70 del secolo scorso. Erano i tempi gloriosi del MEV (Musica Elettronica Viva), del Gruppo Romano Free Jazz, di Nuove Forme Sonore, di Nuova Consonanza. Alípio Carvalho Neto è un musicista, musicologo e intellettuale brasiliano stabilitosi da anni in Portogallo. Armaroli un artista a tutto campo dedito all’improvvisazione.

In questo dvd, prodotto da Armaroli e Gabriele Rampino per Dodicilune, i quattro si cimentano – con il supporto nella seconda parte del concerto del contrabbasso di Marcello Testa e della batteria di Nicola Stranieri – con l’AC Fake Book, opera concepita da Curran nei primi anni ’90 ma portata a compimento nel 2005 e successivamente nel 2014. Incontratisi al teatro Out Off di Milano nel 2017, i musicisti si confrontano con una parte dell’opera di Curran per un totale di circa ottanta minuti. Musica che rapisce, sin dal brano iniziale in quartetto, introdotto dallo shofar e dal piano di Curran, un senso melodico di sorprendente scorrevolezza che dà inizio a un’improvvisazione collettiva tonale sul sostegno armonico del pianoforte. Il concerto prosegue con una improvvisazione radicale di notevole suggestione, nella quale si palesa la piena attitudine di ciascuno a una creatività che non necessita di supporti armonici, melodici o ritmici, poi a un altro brano strutturato, a ulteriori improvvisazioni collettive e infine a una conclusione marcata da un rigoroso swing di matrice gradevolmente mainstream.

Un pensiero musicale senza confini. O meglio, l’incontro di più pensieri musicali senza confini.