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Eleonora Strino (Matilde)

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2025, CAM Jazz

  1. Neapolitan Six For Lage
  2. Matilde
  3. Telai Fluidi
  4. 21 Marzo
  5. Neverland
  6. Senza E Ce Sta
  7. Vento Del Vermouth
  8. Samba De Salvador

Eleonora Strino – chitarra
Claudio Vignali – pianoforte
Giulio Corini – contrabbasso
Zeno De Rossi – batteria

Con Matilde, Eleonora Strino conferma il suo inconsueto talento compositivo e strumentale, costruendo un album che unisce lirismo, ricerca armonica e un raffinato interplay tra chitarra, pianoforte, contrabbasso e batteria. Pubblicato dalla CAM, il disco si muove tra jazz contemporaneo e reminiscenze della tradizione, trovando un equilibrio perfetto tra strutture solide e momenti di improvvisazione.

L’album si apre con “Neapolitan Six For Lage”, un omaggio al chitarrista Julian Lage, in cui la chitarra di Strino si muove con eleganza su un tessuto armonico policromo e trascinante, sostenuto dal pianoforte di Claudio Vignali. L’omonima “Matilde” è il cuore emotivo del disco: un brano dal carattere narrativo, in cui il suono caldo della chitarra, in perfetta sincronia col pianoforte, delinea melodie evocative, scorrendo lungo i percorsi costruiti grazie ad un fluente dialogo tra gli strumenti. Brani come “Telai Fluidi” e “Neverland” esplorano dinamiche più intricate, con linee melodiche intrecciate e una ritmica che alterna momenti di sospensione a esplosioni di energia.

L’album offre anche un’atmosfera più intimista, come in “21 Marzo” e “Senza E Ce Sta” in cui si sviluppano progressioni armoniche che sembrano quasi sospese nel tempo, con il contrabbasso di Giulio Corini che dona profondità e struttura al racconto musicale. “Vento Del Vermouth”, con il suo mood cinematografico, trasporta l’ascoltatore in un paesaggio sonoro ricco di sfumature dipinte accuratamente attraverso anche l’uso della voce, mentre il brano conclusivo “Samba De Salvador” chiude il disco con un tocco di leggerezza e groove, mostrando l’anima più ritmica e vivace del quartetto, oltre che alla padronanza, sia strumentale che di scena, della Strino.

Nel complesso, Matilde è un album che conferma Eleonora Strino come una delle voci più originali e raffinate della chitarra jazz contemporanea. La sua capacità di fondere tradizione e innovazione, unita a un fraseggio raffinato e mai scontato, oltre ad una tecnica davvero ragguardevole, rende questo lavoro un ascolto piacevole e sempre intento a cogliere sfumature, dettagli, essenze che spaziano dalla composizione, all’esecuzione, alle dinamiche, all’interplay, al pregevole tecnicismo.