2024 – Parco Della Musica Records
- St. Louis Blues
- Caravan
- Livery Stable Blues
- Exploration
- Soft Winds
- Half the Fun
- I’ve Found a New Baby
- The Telecasters
- A Love Supreme
- Tenderly
Franco D’Andrea – pianoforte
Gabriele Evangelista – contrabbasso
Roberto Gatto – batteria
Nuovo album per il Grande Maestro Franco D’Andrea, accompagnato da uno straordinario Roberto Gatto alla batteria e da un encomiabile Gabriele Evangelista al contrabbasso.
L’album si apre con “St. Louis Blues” e “Caravan”, due classici che mostrano subito la maestria tecnica e l’approccio innovativo del trio. D’Andrea, con il suo stile pianistico distintivo, arricchisce le melodie tradizionali con armonie moderne e variazioni ritmiche. Evangelista e Gatto forniscono un supporto ritmico solido ma flessibile, permettendo a D’Andrea di esplorare nuove sfumature melodiche. Anfratti armonici, densi di dettagli sonori che si snodano marcando l’identità unica del pianista trentino. “Livery Stable Blues” ed “Exploration” continuano su questa linea, con un interplay dinamico tra il pianoforte e la sezione ritmica, creando un dialogo musicale vivace e coinvolgente: Gatto ed Evangelista, come si suol dire, “non la mandano a dire” (notevoli, per complessità e inventiva, le linee di basso di Evangelista su “Exploration”).
Nella seconda parte dell’album vi è il il lento e lirico “Soft Winds” mentre in “Half the Fun” la batteria di Gatto assume un ruolo centrale, dialogando con il pianoforte di D’Andrea in un gioco di ritmi e contrappunti. “I’ve Found a New Baby” e “The Telecasters” mettono in mostra il virtuosismo tecnico dei musicisti, con esecuzioni brillanti e piene di swing. La sezione ritmica mantiene un groove costante, mentre D’Andrea esplora variazioni melodiche con grande libertà e creatività.
Il disco si chiude con “A Love Supreme” e “Tenderly”, due brani che rappresentano un omaggio rispettoso e innovativo ai grandi del jazz. La reinterpretazione del celebre brano di John Coltrane è particolarmente notevole per la sua capacità di mantenere l’integrità dell’opera originale, pur introducendo nuove sfumature armoniche. “Tenderly” chiude l’album con una nota romantica, eseguita con sensibilità e maestria, dimostrando ancora una volta la capacità del trio di creare un’interpretazione emotivamente coinvolgente.
Franco D’Andrea, uno dei più rinomati pianisti jazz italiani, ritorna quindi con “Something Bluesy and More”, un album che esplora le radici del blues e del jazz con un approccio contemporaneo, a-la-D’Andrea, ogni sua rilettura è sempre piena di sorprese, fresca, moderna in cui emerge sempre una forte componente di improvvisazione sostenuta da un’eccellente interazione tra i musicisti.