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Giacomo Tantillo (Bandistikamente)

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2024 – autoprodotto

  1. The king
  2. Cocus
  3. Cuore abbruzzese
  4. Ligonziana
  5. L’orientale
  6. Nanni
  7. Zingarella
  8. Saracena

Roy Paci: tromba e arrangiamenti

Giacomo Tantillo, Tromba e Composizioni
Michele Mazzola, Sax Baritono
Salvatore Sciarratta, Trombone
Pietro Sardo, Euphonium
Fabio Giachino, pianoforte e tastiere
Riccardo Vinci, basso elettrico

Cristian Martina: batteria

Ospiti speciali.
Antonio Putzu: duduk e low whistle
Ensemble trombe conservatorio A.Toscanini
Giuseppe Viscuso, Voce folkloristica

La tradizione bandistica ha un forte radicamento soprattutto nel Meridione, dove esistevano/esistono formazioni di valore e di grande presa sul pubblico, tanto da far venir giù i teatri o, meglio, entusiasmare le piazze gremite di gente convenuta per le feste patronali, appuntamenti molto sentiti ancora oggi nel sud Italia. Giacomo Tantillo, trombettista siciliano, dedica questo disco al patrimonio bandistico, aggiungendo a super-classici del genere, tre suoi brani ispirati, comunque, alle sonorità, al mondo espressivo delle filarmoniche. Specificatamente per complessi bandistici hanno scritto signori autori come Orsomando, Ippolito e Ingo, tutti con origini nel Mezzogiorno italiano, presenti nel cd con una o più marce ciascuno. Completa il quadro Mizzi che, invece, ha avuto i natali a Malta.

Per realizzare l’album il musicista palermitano si è avvalso del supporto di Roy Paci, suo conterraneo, il quale non solo interviene con la tromba, ma firma anche tutti gli arrangiamenti.

Il band leader non ha voluto compiere un’operazione intellettuale o intellettualistica, stravolgendo o straniando i pezzi scelti. I brani sono aggiornati inserendo ritmi moderni, introducendo un sottofondo funky con striature latin, balcaniche e disco-dance, per realizzare una miscela esplosiva, non raffinata ma efficace, molto ballabile.

I temi sono, quindi, riproposti letteralmente, e poi decollano pregiati assoli.

In questo contesto si distinguono in particolare i due trombettisti, che scombussolano l’aria con interventi virtuosi e appassionanti, in poche parole, spettacolari.

Brilla anche Fabio Giachino a pianoforte e tastiere che, quando prende la scena, srotola luccicanti assoli sovraccarichi di note, uniformandosi al carattere estroverso della rilettura. Di buon livello è pure il contributo degli altri componenti della formazione, caldo e competente. Per aumentare l’appeal del disco, sono chiamati ad aggiungere colori, umori o peso specifico, in singoli episodi, l’ensemble di trombe del conservatorio Toscanini, il duduk, il low whistle (flauto inglese) di Antonio Putzu e la voce etno-folk di Giuseppe Viscuso.

“Bandistikamente”, in sintesi, è un atto d’amore verso una musica senza tempo, legata alle feste e ai momenti di vita, gioiosi o tristi, dei paesi della nostra penisola. L’attualizzazione ritmica rende l’omaggio gradevole e accattivante, anche perché è servito da un gruppo di musicisti appassionati di determinati suoni e di determinate melodie, che fanno parte della loro esperienza, non solo dal punto di vista artistico, ma in senso lato, come retaggio culturale ben assimilato.