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Giorgio Caporale (chitarra)

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Chitarrista Multi Stilistico, ha studiato presso il CPM, il Saint Louis Istituzione di Alta formazione Artistica Musicale,e con diversi Maestri Jazz del panorama nazionale come Franco CerriGigi CifarelliPietro Condorelli altri.
La sua formazione sin dall’inizio delle sue attività, si è dedicata alla riproposizione di classici Standars degli anni ’50-’60, includendo soprattutto nel proprio repertorio una rilettura contemporanea di chitarristi statunitensi.
Il debutto già nel 2009, da lì una serie di esibizioni, che gli hanno consentito di raccogliere nel tempo l’apprezzamento degli appassionati che popolano i club e i locali a tasso jazz e non solo.

Nel primo progetto “ExSir”in Trio, Il chitarrista Giorgio Caporale,racchiude i risultati delle diverse energie del gruppo, dove si fondono in una soluzione non convenzionale, in cui viene esaltata la massima libertà armonica. L’idea parte dalla voglia di fondere stili e armonie differenti, che, partendo da tempi sostenuti e da ritmi dal carattere deciso e sprizzante, creino suoni nuovi, diversi da quelli più commerciali, capaci di traslare contenuti sempre innovativi, meticci, pieni di colore e forme espressive cangianti. una soluzione insolita, dove il trio si esprime con la massima libertà armonica e dove i ritmi del contrabbasso e delle percussioni esaltano la tensione verso musicalità folkloriche Afro-Americane

Nonostante il jazz nelle sue più sconfinate combinazioni sia l’ambito espressivo in cui Giorgio Caporale costruisce la sua carriera musicale, il rock rimarrà sempre il centro di gravità della sua musica. Non è a caso se dall’ assimilazione del sound dei più grandi chitarristi rock, Giorgio forgia il suo personalissimo timbro strumentale. Ma il rock è anche sinonimo di melodie e canzoni che hanno fatto la storia del novecento, poterlo decifrare con il linguaggio del jazz è una delle attività preferite dal chitarrista. Lo dimostra il progetto del 2014, dedicato interamente alla musicalità di John Lenon

Nel 2012 pubblica un disco solista dal titolo ExSir Il disco è composto da 4 brani strumentali di matrice Jazz sperimentale un tributo al chitarrista Statunitenze Wes Montgomery più un brano del trombettista Miles Davis

Nel progetto 2014 ,denominato “TESTAO CROCE” si propone una rilettura di Brani di John Lennon…percorso musicale affidato interamente alle sonorità,alla “voce” dei singoli strumenti.

Nel 2015 esce il secondo lavoro “Suite of the Six Montains” una sperimentazione di sonorità cult ,ripercorrendo in un viaggio multi stilistico, un dialogo solo tra percussioni e chitarra.In questo lavoro Caporale mette da parte il genere che per anni lo ha caratterizzato, realizzando song melodiche strumentali con venature folk – blues avvalendosi di chitarra acustica ma anche di strumenti elettrici.

Nel 2021 esce un singolo “Sunflower” un lavoro in pieno Stile Progressive-Rock che parte dalle sue radici Jazz-Blues, di matrice statunitense, a un livello di maggiore complessità. Il brano esprime il legame indissolubile tra musica e natura; attraverso una sorta di lunga suite musicale e precise strutture tonali.

Nel 2022 per rendere omaggio alla città di Madrid esce “Menina” un brano con una vera e propria dichiarazione d’intenti in costante ricerca, il cui lavoro nasconde sempre un’incessante tensione alla bellezza. “Nel brano – conclude Caporale – le “immagini street” che mi hanno ispirato…”Menina” sarà un altro viaggio”.

“Quando suono non mi domando: è una nota jazz questa oppure no? Un termine come jazz, diciamolo, è una stron***. Quello che mi interessa è la sintassi musicale, la lingua che parla la musica, e non i termini individuati per definirla.. Io la chiamarei musica IMPROVVISATA. Perché è tutta riferimenta al momento stesso in cui viene eseguita.”
“Il mio stile è sempre stato un miscuglio di fattori diversi; jazz, blues, rock, country, folk sperimentale. Passo molto tempo a studiare musica nella ricerca. Mi interessa molto capire da dove provengono le cose e seguirle all’indietro. Se per esempio ascolto Dylan dopo un po’ diventa chiaro che certamente ascoltava Hank Williams, allora mi metto ad ascoltare Williams cercando di capire a sua volta da chi viene influenzato e cosi via fino all’argine ultimo che riesco a trovare (magari ancora tra i vecchi vinile di mio padre). In questo modo realizzo un viaggio nella storia della musica che si riflette nelle mie influenze.Qualsiasi cosa io stia suonando, mi piace moltissimo improvvisare ma ogni assolo deriva sempre dalla struttura della melodia scritta. Spesso le persone si concentrano sugli aspetti armonico-melodici, diciamo sulla parte matematica della musica, ma questo tipo di approccio tende generalmente a far mancare personalità al fraseggiuo. Per me la melodia è il parametro principale e, a prescindere da qualsiasi altra considerazione, cerco di mantenerla sempre in mente. Anche il testo è fondamentale e aiuta: per esempio, se suono una canzone di John Lennon cerco di immaginare il suono della voce e di riprodurlo nel mio fraseggio.”
Giorgio Caporale