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Gogoduks (Palladio a Palla!)

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2024 – Nusica.org

  1. Malcontenta
  2. Hang Arano
  3. Broder
  4. At the Roundabout
  5. Corner
  6. E mo’?
  7. Poiena
  8. Better ask Barbra
  9. Sir Ego

Paolo Peruzzi: vibrafono e programmazione
Luca Zennaro: chitarra elettrica
Francesca Remigi: batteria

Ospiti:
Sergio Zacco: electronics
Andrea di Pietro della Gondola: architettur

“Palladio a Palla!” segna il debutto discografico di “Gogoduks”,  trio di giovani talenti italiani, già con una loro notorietà nel giro degli appassionati del jazz di ricerca, parecchio distante dal mainstream, per scelta di campo. L’album è dedicato alle opere di Andrea Palladio, ed è un tentativo di trovare un collegamento fra la  musica ed i procedimenti attuati dal celebre maestro cinquecentesco nel progettare le suo opere, in particolare le ville venete, straordinario esempio di architettura neoclassica, che si possono ammirare nelle province di Verona, Venezia, Vicenza e Treviso. I tre hanno lavorato proprio per trasferire le teorie dei rapporti fra le dimensioni in gioco, elaborate da Palladio in ponderosi studi, nella loro proposta. Questo omaggio non presenta, perciò, una musica contenente arie rinascimentali attualizzate. Non è questo l’intendimento. Tutt’altro. Ci troviamo di fronte ad un cd modernissimo, che, attraverso  un sistema transartistico di dialogo fra ambiti apparentemente incomunicabili, compone e scompone generi e stili, nelle corde dei componenti del trio. Si individuano, infatti, echi di progressive rock, sequenze misuratamente liriche, intermezzi di un free mai lasciato fluire a caso, sopra a fondali dipinti dall’elettronica, in certi quadri.

Zennaro e Peruzzi articolano un fraseggio a ragnatela, dove le costruzioni nervose e accidentate del vibrafono si incastrano nel solismo regolatore della chitarra, che circoscrive, contiene, le fughe in avanti del metallofono, salvo poi, esprimersi attraverso interventi anche piuttosto calcati sul lato rockeggiante, per la timbrica distorta dello strumento elettrico e per l’eloquio provvisto di riconoscibili tracce heavy o postheavy. La Remigi, da parte sua, procede libera e senza vincoli apparenti, con un drummin’ poliritmico, polistilistico, sempre dentro il tema, tutta protesa a trascinare o a seguire i due partners, le loro evoluzioni, aggiungendo un qualcosa di prezioso, dal punto di vista percussivo, utile a completare il discorso comune. Le composizioni, inoltre, tre per ogni membro del gruppo, sono state ispirate anche dalla visita ai siti dello splendore neoclassico, compiuta dal terzetto. Remigi, Zennaro e Perugi hanno sentito, cioè, la necessità di osservare da vicino, di respirare quelle meraviglie, prima di arrivare alla definizione delle nove tracce. Sergio Zacco, inoltre, per completare l’opera e renderla multimediale ha realizzato un videomapping  assai suggestivo sulle villle in oggetto.

“Palladio a Palla!”, ancora, è un disco che ha ottenuto il patrocinio del ministero e della cultura ed è stato registrato negli studi di Stefano Amerio, un vero fuoriclasse nell’architettura del suono. I “Gogoduks”, con questo album, infine, dimostrano di saper operare con passione, cultura e voglia di rischiare, avendo le capacità e la fantasia per affrontare, a viso aperto, sfide difficili come questa.