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Iiro Rantala HEL Trio (Tough Stuff)

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2024 – ACT Records

  1. Tough Stuff
  2. Tae Kwon Don’t
  3. Second Date Waltz
  4. Will You Be My Bop?
  5. Stockholm Syndrome
  6. Cabaret Perdu
  7. Tee Four Three
  8. Das Handtuch
  9. Country and Eastern
  10. A Lotta Love
  11. Liberty City

Iiro Rantala – piano
Conor Chaplin – acoustic bass
Anton Eeger – drums
Mathias Heise – harmonica (guest on Liberty City)

Iiro Rantala, pianista finlandese di straordinaria versatilità, torna con il suo HEL Trio per l’album “Tough Stuff”, pubblicato da ACT Records. Rantala è affiancato da Conor Chaplin al contrabbasso e Anton Eger alla batteria, due musicisti noti per la loro capacità di innovazione e precisione tecnica. Un album con un repertorio vario e avvincente in cui ogni brano è come una sfida musicale che Rantala affronta e stra-vince grazie ad una incredibile capacità di adeguare tecnica e stili ad una sapiente concezione del discorso musicale proprio.

Apertura affidata a “Tough Stuff”, una composizione complessa, con cambi di tempo e una struttura che richiede subito alta attenzione da parte dell’ascoltatore, agevolato dalla coesione del trio capace di rendere il tutto logico e fluido. Ancora ritmo energico e sincopato in “Tae Kwon Don’t”, “cavalcati” dalla rapidità e precisione del pianismo di Rantala. Le eleganti linee melodiche, pronunciate con la dovuta delicatezza dal piano, e la profondità della base ritmica, contraddistinguono la lirica “Second Date Waltz”.

Brani come “Will You Be My Bop?” e “Stockholm Syndrome” mostrano l’energia e l’inventiva del trio. “Will You Be My Bop?” è un omaggio al bebop, con linee melodiche veloci e intricate, timing impeccabile, intelligente ed originale uso delle percussioni, mentre “Stockholm Syndrome” è caratterizzato da un tema ripetitivo e ipnotico. Rantala utilizza il pianoforte per creare una tensione crescente, con Chaplin e Eger che costruiscono un crescendo ritmico culminante in un’esplosione sonora. Tocchi di umorismo e pathos in “Cabaret Perdu”, in cui il trio gioca con dinamiche e tempi, creando un’esperienza musicale ricca e variegata nel riprodurre l’atmosfera di un cabaret.

Verso la fine dell’album, brani come “Tee Four Three” e “Das Handtuch” evidenziano l’eccezionale coesione del trio. “Tee Four Three” è caratterizzato da un ritmo incalzante, mentre “Das Handtuch” ha un carattere più sperimentale, con Rantala che esplora sonorità atipiche e texture musicali complesse. “Country and Eastern” è una fusione di elementi country e orientali, e “A Lotta Love” dimostra la capacità del trio di creare musica emotivamente coinvolgente. L’album si chiude con “Liberty City”, un pezzo energico e vivace che lascia l’ascoltatore con una sensazione di compiutezza.

Abilità tecnica? Certamente sì. Coesione del trio? Assolutamente sì. Creatività del leader? Immancabilmente sì. “Tough Stuff” dimostra che non vi sono “situazioni difficili” che non si possano affrontare: stili, riferimenti artistici, e qualsiasi altro parallelo semplicemente non ha senso con un musicista come Rantala, senza dubbio uno dei più innovativi, istrionici, colti e aperti pianisti sulla scena musicale contemporanea.