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Il suono della voce – Lezione 4: Il meccanismo alla base dell’apparato vocale

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Che cos’è la voce

La voce è il suono prodotto dalla vibrazione di due strutture muscolari poste nel collo, dette corde vocali, messe in vibrazione dall’aria espirata dai polmoni; esso è poi modulato timbricamente dalle risonanze delle due cavità che compongono il canale vocale: la faringe e la bocca.

Il fenomeno vocale

Per semplicità si può scomporre il fenomeno vocale in tre momenti distinti: la produzione del fiato, la generazione del suono e la modulazione di questo.Le tre funzioni coinvolgono l’apparato respiratorio e la parte superiore di quello digestivo (organi della masticazione e della deglutizione): il primo è responsabile della produzione del fiato e della generazione del suono, il secondo della modulazione del timbro vocale e dell’articolazione della parola. In realtà la fonazione, l’insieme, cioè, delle funzioni fisiologiche che intervengono nella produzione della voce, è un’attività che coinvolge direttamente o indirettamente tutto il corpo.

Il foniatra Alfred Tomatis

dimostrò quanto la voce sia connessa all’orecchio. Sostenendo che la voce contenga solamente i suoni che l’orecchio può percepire. Teoria che presentò ad una comunicazione all’ Académie Française nel 1953. Egli stesso, negli anni successivi elaborerà il Metodo Tomatis Audio-Psico-Fonologico e cioè una terapia che si fonda sul miglioramento qualitativo della capacità di ascolto di quell’orecchio direttivo soggetto a lateralità e in ostinata ricerca di un equilibrio somato-gnosico; equilibrio che si rivelerebbe indispensabile per l’intero sviluppo dell’individuo. Ciò implicherebbe quindi che un miglior ascolto potrebbe modificare prima di tutto la nostra voce ma anche la postura, il movimento del corpo, l’umore; e migliorando la postura d’ascolto si trarrebbero dei benefici psicologici, inter– o infra– personali, relazionali e di comunicazione.

La voce e il corpo

La postura, per esempio, influisce sulla geometria dello scheletro e quindi sulla meccanica respiratoria. Influiscono pure sulla stessa le condizioni di ripienezza dell’apparato digerente e così via. Di converso le manovre articolatorie e di produzione del suono interagiscono con la meccanica respiratoria inducendo inoltre cambiamenti nell’equilibrio e nella postura. Gli organi direttamente impegnati nella formazione del suono vocale hanno tutti funzioni primarie diverse da quella di generare la voce e il loro impiego nella fonazione è un adattamento secondario. A sostegno dell’idea che la voce sia un prolungamento vettoriale di corpo e psiche, sono interessanti anche le osservazioni di natura neurofisiologica, risalenti agli anni sessanta della ricercatrice francese la cantante Marie Louise Aucher [1], la quale ha elaborato una dettagliata cartografia delle corrispondenze frequenziali che stimolano la recettività del corpo umano, mettendo in evidenza la relazione fra l’emissione di un suono vocale e la sua funzione a risuonare e sollecitare alcune aree epidermiche, una ricerca psicofonica che si collega alla funzione dei chakra [2] nella cultura orientale [3].

Filogenesi della fonè e trasformazioni corporee

Altre speculazioni scientifiche ben note ai moderni primatologi, antropologi, archeologi e paleontologi, sostengono ipotesi, connotate dagli studi evoluzionistici, secondo i quali la filogenesi della fonè sia da rintracciare nelle trasformazioni evolutive fisio-anatomiche dell’uomo, a seguito del suo passaggio al bipedismo. Un esempio può essere rappresentato dai recenti studi gnatologici di Rudolf Slavicek [4] secondo i quali sarebbero state le modificazioni morfologiche dell’organo masticatorio e più precisamente delle arcate dentali, conseguenti all’assunzione della postura eretta nell’Homo, a favorire l’emissione di suoni strutturali. La successione degli ominidi portò a uno sviluppo evolutivo che porterà all’Homo. L’evoluzione come suggerito dall’antropogenesi includono la postura, la parola, lo sviluppo del cervello e il comportamento sociale. Nell’evoluzione è stato fondamentale l’avvento della comunicazione linguistica, attraverso il linguaggio descrittivo.

L’evoluzione vocale

Da un confronto tra Konrad Lorenz Karl Popper emerse l’idea che il cervello sia linguaggio così come il linguaggio sia cervello. L’archeologo Steven Mithen [5] elabora una teoria olistica del linguaggio, per cui il linguaggio degli antenati di homo sapiens sarebbe stato olistico, manipolativo, multimodale, mimetico e musicale, per cui conia l’acronimo: Hmmmm [6], per indicare questo tipo di comunicazione dei primi ominidi. Anche per il foniatria Schindler [7]. La vocalità è un fatto di evoluzione diacronica dell’uomo in relazione all’ambiente: essi si influenzano reciprocamente in un continuum di assestamento e ridefinizione quali-quantitativa dei differenti parametri acustici. La transizione diacronica dall’ominazione all’homo sapiens ha visto la nascita del linguaggio verbale, della musica, della voce cantata e ciò sembra rappresenti il principio e l’ampliamento di differenti e nuove possibilità espressive. Nell’evoluzione del linguaggio il passaggio dall’espressione olistica-manipolativa-multimodale-mimetica-musicale alla grammatica è dovuta probabilmente a funzionalità analitiche, alla costruzione di relazioni e nuovi limiti[8].Con l’evoluzione del Homo ergaster, ominide bipede, segna la svolta nell’evoluzione [9] . Tale evoluzione ha avuto profonde ripercussioni sul sistema di comunicazione. Il bipedismo così come l’acquisizione della postura eretta, a seguito della modificazione craniale e della colonna vertebrale, determina le modifiche alla posizione, l’abbassamento e la funzione della laringe, che è il principale organo della fonazione e pertanto, dell’evoluzione del linguaggio articolato [10]P er Darwin andando la voce sempre più ad essere utilizzata, gli organi vocali si sono rinforzati e perfezionati, per il principio degli effetti ereditari dell’esercizio, e ciò può avere reagito sulla facoltà di parlare. Non è difficile vedere la ragione per cui gli organi ora adoperati per parlare si siano in origine perfezionati, a preferenza di qualunque altro organo. Siccome tutti i mammiferi più elevati sono forniti di organi costruiti secondo lo stesso stampo generale dei nostri, sono adoperati come mezzi di comunicazione, era molto probabile che, se la facoltà di comunicazione doveva venir migliorata, quegli stessi organi dovessero sempre più svilupparsi. E ciò si è compiuto coll’aiuto di nuove e ben acconce parti, cioè la lingua e le labbra [11].

Processo evolutivo e sviluppo delle facoltà intellettive

E’ opportuno precisare, che le ricerche di Darwin partono dal principio secondo il quale: il processo evolutivo debba ricondursi in modo prioritario allo sviluppo delle facoltà intellettive. Le quali hanno poi generato, come conseguenza, le successive modificazioni fisioanatomiche dell’uomo. Il linguista Lieberman [12] sostenne e arricchì con nuovi principi le teorie darwiniane, sull’evoluzione del linguaggio umano. Ricorrendo all’ipotesi di preadattamento [13], per spiegare che la selezione naturale viene indirizzata verso un nuovo e differente sviluppo, attraverso modifiche derivate da differenti funzioni. Questo principio ha una grande importanza, perché mostra come la selezione naturale, determini mutamenti radicali del comportamento [14]. Alcuni studi parlano di una fisiognomica della voce, analizzando e assimilando tra loro le caratteristiche di: timbro, registro e tono vocale di un individuo e le corrispettive qualità caratteriali [15].

 

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Note biografiche



[1] Marie Luois Aucher (1908. 1994) musicista e cantante francese. Fondatrice della psicofonia, percorso autosperimentale di armonia vitale che si basa sulle corrispondenze tra persona suono ritmo parola.
[2] Centri di energia vitale presenti nel corpo,”cerchio”. Sono 7 quelli basici chakra radice rosso, sacrale arancione, plesso solare giallo, cuore verde, gola, azzurro, terzo occhio blue, coron viola. Distribuiti dalla parte bassa della colonna base del kundalini fino al culmine della testa.l’energia scorre attraverso questi canali.
[3]M. L. Aucher, Les Plans d’expression, schéma de psychophonie, son application au chant sacré, Tours, Mame, 1968;L’ Homme sonore, Epi, Paris, 1977; Le chant de l énergie, Hommes & Groupes, Paris, 1991.
[4] Prof. Rudolf Slavicek è il padre della “gnatologia moderna” in tutto il mondo E DELLA odontoiatria in Europa, fondatore del “Centro di diagnosi e terapia di Disturbi funzionali craniomandibolari “a Vienna E del “Centro di Odontoiatria interdisciplinare” presso l’Università Danubio di Krems, Austria. Attualmente, come professore emerito all’Università del Danubio, è a capo del master in programma “Diagnosi, pianificazione del trattamento e terapia nell’odontoiatria interdisciplinare”. La sua ricerca scientifica sulla registrazione del percorso congiunto (condilografia, axiografia) e la sua combinazione con la cefalometria, l’articolatore e la diagnosi clinica sono unici al mondo. È autore del libro di testo “L’organo masticatorio”. Il Prof. Slavicek è un internazionale autorità nella diagnosi, pianificazione del trattamento e terapia in odontoiatria interdisciplinare.
[5] Steven Mithen, professore all’Università di Reading. Tra I suoi testi: The Singing Neanderthals e The Prehistory of the Mind: The Cognitive Origins of Art, Religion and Science.
[6] Hmmmm: olistico (holistic), multimodale, manipolativo, musicale e mimetico.
[7]O. Schindler, A. Schindler, C. Utari, I. Vernero, Filogenesi della voce e del canto, In F. Fussi (a cura di), La voce del cantante. Saggi di foniatria artistica, Vol. I, Omega Edizioni, Torino, 2000, pp. 11-26.
[8] Rosselli T. Il suono razionale. Aracne, 2012
[9] si vedano gli studi di Groves e Mazák, 1975; Tattersall 2007
[10] Dagli studi di Aiello, 1996; Armstrong, 1999; Leroi-Gourhan 1964.
[11]C. Darwin, L’origine dell’uomo e la scelta in rapporto col sesso, trad. it Michele Lessona (a cura di), Barion Editore, Milano, 1926, cit. p. 24
[12] Philip Lieberman (1934) studioso di fonetica ed evoluzione del linguaggio, scienziato, professore alla Brown University, Providance.
[13] Prerogativa di un organismo di organizzarsi davanti alle condizoni dell’ambiente attraverso caratteri specifici. Treccani enciclopedia, on line.
[14]In P. Lieberman, L’origine delle parole, Boringheri, Torino, 1980, cit. pp. 13-14 ed. or., On the Origins of Language: an Introduction on the Evolution of Human Speech, Macmillan Publishing Co., New York, 1975.
[15]C. Bologna, op. cit., cit. p. 105.