Home Album Jakob Bro (Uma Elmo)

Jakob Bro (Uma Elmo)

72
0

ECM (2021)
1. Reconstructing A Dream
2. To Stanko
3. Beautiful Day
4. Morning Song
5. Housework
6. Music For Black Pigeons
7. Sound Flower
8. Slaraffenland
9. Morning Song (var.)

Jakob Bro – chitarra
Arve Henriksen – tromba
Jorge Rossy – batteria

Una cosa è certa: Jakob Bro ci ha fatto capire come le sue coordinate stilistiche siano fatte di una profondità di pensiero tipicamente nordeuropea. La sua musica è fatta di stratificazioni sonore, di onirica dolcezza, di invenzioni ritmiche, anche se le pulsazioni sono sottintese. E per costruire un simile percorso, aveva bisogno di sodali all’altezza. E la condivisione di pensiero è arrivata – perfettamente – con il soffiato caratteristico, vibrante e avvolgente, della tromba di Arve Henriksen e il fraseggio delicato, accennato, mistico di Jorge Rossy alla batteria.

“Ulma Emo” è la maturità artistica di Jakob Bro: segna il suo passaggio dalle meraviglie realizzate con il grande e compianto Tomasz Stanko (al quale qui si dedica un meraviglioso brano fatto con il cuore, su di una melodia ricamata con il pensiero rivolto alle armonie disegnate dal trombettista polacco.
Il chitarrista danese è coerente e onesto intellettualmente. “Reconstructing A Dream”, che apre questo bel disco, è un brano dall’esposizione circolare, la cui melodia si annoda su di una perfetta sincronizzazione armonica con gli strumenti che incastrano la loro prosodia.

E’ questo il mood dell’album: ritmo sottinteso, perfettamente inchiodato sul tempo da Jorge Rossy, immagini dilatate e umbratili costruite ora dalle corde del leader, ora dalla infatuante tromba di Henriksen. I confini con la musica classica contemporanea si assaporano in “Beautiful Day”. Le atmosfere rarefatte si associano a veloci esplosioni come in “Housework”, in cui risplendono le corde della chitarra di Bro.

Il musicista danese, mette il sigillo su nove sonetti in cui descrive il suo mondo artistico, fatto di sogni che ti lasciano con il fiato sospeso.

Articolo precedenteMaciek Pysz (A View)
Articolo successivoTor Yttredal – Roberto Bonati (Some Red Some Yellow)
Alceste Ayroldi
Docente, critico musicale, saggista, veejay. È docente di Legislazione dello Spettacolo e Rapporti tra autore ed editori presso il Saint Louis College di Roma (A.F.A.M.), nonché Music Research Practice, Music Industries e Academic Writing presso la University of the West of Scotland. E’ docente di Performing Arts nei corsi universitari UWS dell’Art Village di Roma. In qualità di critico musicale collabora stabilmente con la rivista Musica Jazz. E’ editor manager della webzine Jazzitalia. Collabora in qualità di consulente con alcuni festival italiani (Multiculturita Summer Fest, Beat Onto Jazz Festival). Ha prodotto diversi spettacoli, è stato – ed è tuttora - il direttore artistico di numerosi festival italiani. Collabora con la Rete Svizzera Italiana e con la Fondazione The Brass Group di Palermo. Tra le sue opere: Paolo Lepore e la Jazz Studio Orchestra (Adda, 2020); La Legislazione dello Spettacolo e il diritto d’autore delle opere musicali (Arcana, 2022); Fatti e misfatti dell’industria musicale italiana (Arcana, 2023).