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Kurt Elling & Sullivan Fortner (Wildflowers, Vol. 1)

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2024, Edition Records

  1. Paper Doll
  2. A Memory of Enchantment
  3. After the Storm
  4. A Wish (Valentine) (feat. Cécile McLorin Salvant)
  5. Things Ain’t What They Used to Be
  6. Ana Maria

Kurt Elling: Voce
Sullivan Fortner: Pianoforte
Cécile McLorin Salvant: Voce (traccia 4)

“Wildflowers, Vol. 1” è un album che nasce dall’improvvisazione spontanea tra il vocalist Kurt Elling e il pianista Sullivan Fortner, registrato in una settimana e rilasciato nel 2024. L’album esprime una profonda connessione tra i due musicisti, con la partecipazione speciale di Cécile McLorin Salvant in una delle tracce. La collaborazione tra Elling e Fortner riflette un dialogo musicale intimo, dimostrando l’abilità di entrambi nel mescolare tradizione jazzistica con una sensibilità moderna.

Il brano di apertura, “Paper Doll”, mette in luce la fluidità della voce di Elling e la sua capacità di navigare tra melodie ricche, supportata dalle linee eleganti di Fortner al pianoforte. Questa dinamica continua in “A Memory of Enchantment”, dove il fraseggio delicato di Fortner e la versatilità vocale di Elling creano un’atmosfera intima e riflessiva. I due artisti dimostrano una profonda sintonia, con il pianoforte che segue le sfumature emotive della voce di Elling in ogni brano.

“After the Storm” introduce un ritmo più energico, in cui l’interplay tra voce e pianoforte diventa più vivace, spostandosi agevolmente su territori più ritmici. La partecipazione di Cécile McLorin Salvant in “A Wish (Valentine)” aggiunge una dimensione vocale ulteriore, con un contrappunto tra le due voci che è delicato e sofisticato. In “Things Ain’t What They Used to Be”, Elling e Fortner si immergono nel repertorio standard jazz con una rielaborazione fresca e vibrante, mentre “Ana Maria” chiude l’album con un’intensa interpretazione del classico di Wayne Shorter, combinando complessità armonica e profondità emotiva.

“Wildflowers, Vol. 1” è un album che cattura l’essenza dell’improvvisazione, grazie alla “chimica” tra Kurt Elling e Sullivan Fortner. Ogni traccia è una ricerca ricca e sofisticata del repertorio scelto, mantenendo un equilibrio tra innovazione e tradizione, un esempio eccellente di come la spontaneità possa generare un dialogo musicale autentico, originale e di gran qualità.