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La Prima Assoluta Mondiale di Giovanni Sollima e l’Orchestra Jazz Siciliana: un’esperienza Musicale Senza Pari

La Fondazione Orchestra Jazz Siciliana continua i successi con produzioni inedite.

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ph. Arturo Di Vita

“La musica ha il potere unico di trasportarci in dimensioni emozionali che altrimenti ci sfuggirebbero”. In tre magiche serate organizzate dalla Fondazione Orchestra Jazz Siciliana – The Brass Group al Real Teatro Santa Cecilia, le emozioni hanno trovato la loro voce attraverso le note vibranti e profondamente coinvolgenti grazie al concerto, con ben sei repliche tutte sold out e con continui standing ovation, del Maestro Giovanni Sollima e l’Orchestra Jazz Siciliana con il concerto Cello Jazz. Con una Prima assoluta mondiale, le note hanno risuonato nel cuore del pubblico, avvolto in una suggestione sonora che solo l’esperienza di un grande artista può offrire.

Giovanni Sollima, riconosciuto come uno dei violoncellisti più virtuosi a livello globale, ha incantato gli spettatori non solo con la sua maestria strumentale, ma anche con la sua capacità di infondere vita e anima in ogni nota. Il suo violoncello, strumento simbolico per eccellenza, non è stato semplicemente suonato, ma vissuto; ogni vibrazione trasmetteva un messaggio potente, una sorta di rito magico dove il suono si trasformava in pura emozione. Il concerto ha rappresentato un vero e proprio viaggio sonoro, in cui il pubblico è stato guidato attraverso le varie sfaccettature dell’animo umano, dalla dolce malinconia alla furiosa esuberanza. Un viaggio tra generi diversi in orizzonti senza fine che hanno portato la platea a sognare in immense altitudini melodie armoniche.

Il concerto di Giovanni Sollima insieme all’Orchestra Jazz Siciliana, inserito nella rassegna Brass in Jazz che porta la firma del direttore artistico Luca Luzzu, ha rappresentato un evento di straordinaria importanza per la scena musicale contemporanea. Si è realizzata così la testimonianza di una emozione pura generata da un connubio artistico inedito e affascinante. Sull’evento internazionale interviene il Maestro Ignazio Garsia, Fondatore e Presidente della Fondazione Orchestra Jazz Siciliana – The Brass GroupNon credo che esista gioia più grande di sapere che per alcuni giorni ascolteremo musica interpretata da uno dei più grandi e stimati violoncellisti, un direttore e un’orchestra interamente siciliani al Real Teatro Santa Cecilia, eseguita in uno dei teatri più antichi (Secolo XVII). L’unico teatro pubblico storico che esista al mondo che la Regione Siciliana ha voluto destinare esclusivamente alla musica jazz e ai nuovi linguaggi musicali d’arte”.

L’unione con l’Orchestra Jazz Siciliana, diretta dal Maestro Vito Giordano, ha creato un’alchimia straordinaria. La sinergia tra jazz e musica contemporanea ha dato vita a un progetto artistico innovativo, capace di cogliere l’essenza della tradizione musicale jazz e reinterpretarla in una chiave moderna. Questa fusione ha permesso di esplorare nuove possibilità sonore, superando i confini dei generi e riportando alla mente le parole di Sollima stesso: “Non è facile trovare formazioni orchestrali in cui si ‘respiri’ suono e umanità allo stesso tempo.” Ecco, in effetti, ciò che ha caratterizzato questo concerto: un’empatia palpabile tra musicisti e pubblico, una condivisione di esperienze emotive che ha reso ogni brano un momento di pura magia.

A differenza di un semplice concerto, si è consumato un vero rito collettivo, con il pubblico che ha partecipato attivamente, esprimendo la propria emozione, il semplicemente esserci. Ogni assolo di Sollima era un invito a lasciarsi andare, a immergersi nelle trame musicali che univano analogie tra jazz, rock e musica classica, creando un terreno fertile per l’innovazione artistica.

Sollima, identificato da molti come un autentico sciamano del violoncello, sa come esplorare il suo strumento in modi che vanno ben oltre l’esecuzione tecnica. Pizzica le corde con una delicatezza che ricorda l’abbraccio di una persona amata e le colpisce con forza quando la passione esplode in un crescendo di energia. Questo modo di suonare fa sì che il violoncello diventi una sorta di estensione dell’anima stessa del musicista, capace di esprimere sentimenti profondi e di toccare le corde più intime degli ascoltatori. Il virtuoso artista non ha solo eseguito la sua musica; l’ha fatta rivivere in un contesto unico, mostrando come la tradizione possa essere reinterpretata e riadattata per il pubblico moderno. Siamo stati testimoni di un linguaggio musicale che abbatte le barriere e abbraccia l’intreccio fra culture diverse, creando un dialogo sempre vivo e vibrante.

Uno dei brani per cui la commozione ha raggiunto sommità indimenticabili è stato tra gli altri “Hallelujah” che ha più di quarant’anni. Scritto e interpretato per la prima volta da Leonard Cohen, un lentissimo andirivieni tra due ali. Poi, la versione di Jeff Buckley, ridotta a un filo quasi lacerante. Il violoncello con un suono superbo ha condotto tutti i presenti verso luoghi lontani, dove riecheggiavano inaspettate sonorità popolari. Tra Sollima e l’Orchestra Jazz Siciliana, che vanta già innumerevoli collaborazioni con stelle del mondo internazionale come Ron Carter, Patti Austin, Gregory Porter, Dee Dee Bridgewater…giusto per citarne qualcuno, vi è stata un’intesa perfetta, una meticolosa fusione di orizzonti. E poi ancora Skarlatti, qui il ricordo del padre di Sollima, che nel ‘43 studiava al Conservatorio e alla Vucciria comprò la frutta del mercato perché avvolta in vecchi spartiti di Alessandro Scarlatti…frames di un’infanzia segnata dalla bellezza della musica in tutte le sue sfaccettature per poi giungere al brano che ha invaso tutto il teatro avvolgendo con calore ed armonia indiscussa la platea.

In concerti come quello di Sollima con l’OJS, la musica diventa veicolo di esperienza collettiva e di riflessione. Le melodie, i ritmi incalzanti e le armonie fresche hanno fatto vibrare l’anima di ogni presente, rendendo questo concerto non solo un evento musicale, ma un’esperienza memorabile che continuerà a generare discussioni e riflessioni ben oltre il tepore della serata. Al termine del concerto, il Real Teatro Santa Cecilia ha accolto un applauso fragoroso, una vera e propria celebrazione del talento e della creatività. Gli artisti, tra cui il Maestro Giordano, hanno risposto con un sorriso sincero e una gratitudine palpabile, consapevoli di aver condiviso un momento unico, irripetibile, che ha testimoniato la potenza della musica come forma d’arte capace di unire cuore e mente. In conclusione, il concerto di Giovanni Sollima e dell’Orchestra Jazz Siciliana è stato molto più di una performance. È stata un’ode all’arte, una dimostrazione che la musica, in tutte le sue forme, rimane un linguaggio universale capace di abbattere le barriere e di toccare le anime. Con il suo stile innovativo e la sua sensibilità unica, Sollima continua a far vibrare le corde della tradizione, creando un ponte tra passato e futuro.

La performance di Giovanni Sollima e l’Orchestra Jazz Siciliana ha ben delineato l’importanza di eventi come questi nella promozione della musica contemporanea e nella valorizzazione di talenti eccezionali. Durante i concerti, da sottolineare anche la magnifica esibizione di Francesco Buzzurro e Riccardo Randisi che hanno duettato magistralmente con il Maestro Sollima. La fusione di stili, la presenza di un artista della caratura di questo artista e l’accompagnamento di un’orchestra di alta qualità hanno creato un’unione artistica che ha lasciato il segno nei cuori del pubblico. È da esperienze come queste che si può comprendere quanto la musica abbia il potere di trasformare e di avvicinare le persone, creando un linguaggio universale che trascende confini e generi. La Stagione Concertistica “Brass in Jazz 2024 – 2025 Musiche del nostro tempo” continuerà a offrire occasioni imperdibili di incontro tra artisti e pubblico in un percorso di esplorazione musicale.