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Lars Danielsson, Verneri Pohjola, John Parricelli (Trio)

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2024 – ACT Records

  1. Le Calme au Château (Lars Danielsson) – 3:43
  2. Cattusella (Lars Danielsson) – 3:47
  3. Morgonpsalm (Lars Danielsson) – 4:03
  4. Playing with the Groove (Lars Danielsson) – 2:58
  5. La Chanson d’Hélène (Philippe Sarde) – 3:59
  6. L’Époque (Lars Danielsson) – 3:14
  7. Gold in Them Hills (Ron Sexsmith) – 3:50
  8. Improvisado (Danielsson, Parricelli, Pohjola) – 3:00
  9. Mood Indigo (Ellington, Bigard, Mills) – 2:02
  10. Étude Bleue (Lars Danielsson) – 2:31
  11. Lacour (John Parricelli) – 4:10
  12. Peu d’Amour (Verneri Pohjola) – 3:10

Lars Danielsson – Contrabbasso, violoncello
Verneri Pohjola – Tromba
John Parricelli – Chitarra

L’album TRIO di Lars Danielsson, pubblicato nel 2024 da ACT Records, rappresenta un esempio raffinato di jazz contemporaneo. Registrato in un ambiente intimo come il Château Palmer, questo progetto vede il contrabbassista svedese affiancato dal trombettista finlandese Verneri Pohjola e dal chitarrista britannico John Parricelli. L’album si distingue per l’equilibrio tra composizioni originali e rivisitazioni, unendo precisione tecnica e interazione creativa tra i musicisti.

I primi brani dell’album, come Le Calme au Château, Cattusella e Morgonpsalm, stabiliscono un’atmosfera contemplativa e delicata. Danielsson utilizza il contrabbasso e il violoncello con un approccio melodico, ponendosi al centro di un interplay sofisticato con le linee liriche della tromba di Pohjola e le armonie sottili della chitarra di Parricelli. I tempi dilatati e le dinamiche misurate lasciano spazio a una narrazione musicale fluida, dove ogni dettaglio viene curato con precisione.

La parte centrale del disco, con brani come Playing with the Groove, Gold in Them Hills e Improvisado, introduce una maggiore varietà ritmica e un senso di esplorazione. Qui si evidenzia l’abilità del trio nel mantenere un equilibrio tra la spontaneità dell’improvvisazione e la struttura delle composizioni. La chitarra di Parricelli assume un ruolo spesso ritmico, mentre la tromba e il contrabbasso si alternano tra fraseggi melodici e interazioni dinamiche, dimostrando una perfetta sincronia esecutiva.

Verso la chiusura, tracce come Mood Indigo, Lacour e Peu d’Amour esemplificano l’approccio minimalista e il gusto per le sonorità essenziali. La reinterpretazione di classici come Mood Indigo rivela il rispetto per la tradizione jazz, arricchita da una sensibilità contemporanea. Al contempo, le composizioni originali come Lacour, ispirata a Olivier Messiaen, esplorano territori armonici più complessi, mentre Peu d’Amour chiude l’album con una nota intima e riflessiva, mostrando il perfetto controllo emotivo ed esecutivo del trio.

In conclusione, “Trio” è un lavoro che si distingue per la sua coesione e maturità esecutiva. Ogni musicista contribuisce con una voce unica e complementare, senza mai sovrastare gli altri. Il risultato è un album che esplora territori sonori originali con una cura quasi artigianale. Un progetto che dimostra come la semplicità esecutiva possa tradursi in profondità artistica.