2024, ACT Records
- From Gagarin’s Point of View
- Seven Days of Falling
- Eighthundred Streets by Feet
- Tuesday Wonderland
- Elevation of Love
- Believe, Beleft, Below
Magnus Öström: batteria
Dan Berglund: contrabbasso
Magnus Lindgren: sassofono tenore, flauto
Joel Lyssarides: pianoforte
Verneri Pohjola: tromba
Ulf Wakenius: chitarra elettrica
“e.s.t. 30” celebra il trentesimo anniversario della formazione del leggendario Esbjörn Svensson Trio (e.s.t.), una delle band più influenti nel panorama jazz europeo. Magnus Öström e Dan Berglund, membri originali del trio, si uniscono a eccellenti musicisti come Magnus Lindgren, Joel Lyssarides, Verneri Pohjola e Ulf Wakenius per reinterpretare alcuni dei brani più iconici del trio. Questo album non solo onora la memoria del compianto Esbjörn Svensson, ma offre anche nuove prospettive e arrangiamenti sui brani, dimostrando la loro rilevanza e atemporalità.
L’album si apre con “From Gagarin’s Point of View”, catturando immediatamente l’attenzione con il suo tema melodico ipnotico. La batteria di Öström e il contrabbasso di Berglund creano una base solida e ritmica, mentre il pianoforte di Lyssarides aggiunge profondità e dinamismo. L’interplay tra gli strumenti è preciso e pieno di sentimento, mostrando la complessità e la bellezza della composizione originale. “Seven Days of Falling” segue con un’intricata interazione tra la tromba di Verneri Pohjola e il pianoforte, sostenuta dal contrabbasso ricco e armonico di Berglund e dalla caleidoscopica batteria di Öström.
Brani come “Eighthundred Streets by Feet” e “Tuesday Wonderland” mostrano la versatilità del gruppo. “Eighthundred Streets by Feet” presenta un ritmo incalzante su cui la chitarra di Wakenius aggiunge una dimensione rock al pezzo, mentre il sassofono di Lindgren offre linee melodiche fluide. “Tuesday Wonderland” è caratterizzato da una melodia vivace, guidata dal pianoforte di Lyssarides e arricchita dagli assoli di tromba e sassofono, mantenendo l’ascoltatore coinvolto. In “Elevation of Love”, i musicisti esplorano temi melodici profondi con un contrabbasso espressivo e una batteria delicata ma precisa, creando un’atmosfera riflessiva.
L’album si chiude con “Believe, Beleft, Below”, un brano emozionante che combina la tromba di Pohjola e il sassofono di Lindgren con il pianoforte, creando un’introspezione profonda e toccante. La batteria di Öström e il contrabbasso di Berglund forniscono un sostegno flessibile, permettendo alla melodia di evolversi. La coesione e l’interazione tra i musicisti in tutto l’album dimostrano non solo la loro abilità tecnica, ma anche una profonda comprensione e rispetto per il materiale originale.
Chi non sia rimasto folgorato dall’E.S.T. alzi la mano! Quella musica ma, soprattutto, quel modo di suonarla, ha reso il trio, tutto, una meteora della musica contemporanea, immarcescibile e ancora incredibilmente attuale. Magnus Öström e Dan Berglund, i due compagni di viaggio del compianto Esbjörn Svensson, non ne hanno “raccolto” l’eredità, ma si sono resi portatori nel tempo di un messaggio di cui sono e sempre saranno co-autori indispensabili. In un tempo in cui tutto si consuma velocemente e si disperde in cicli e ricicli, una musica che resiste a 30 anni e si ripresenta ancora fresca e attuale, fa comprendere ancora di più, se ce ne fosse bisogno, di che immenso spessore fosse costituito quel trio e quanta profondità intellettuale e artistica avesse la sua anima portante.