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Musica dall’oriente: souvenir dalla Grecia: “O Horos Tou Sakena”

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Cari amici chitarristi come vanno gli studi? Spero alla grande!

Nella nostra permanenza in Grecia ho colto l’occasione per trascrivere un brano che “difficilmente” saprei catalogare.

Dopo aver girato in lungo e in largo tra libri in greco, ascolti, ed esperti del settore, ho scomodato il maestro Francesco Buzzurro per capire se questa danza, che oggi vi propongo, è classificabile come “Hasapiko” o altro.

Immagino vi stiate chiedendo di cosa stia parlando.
Oggi studieremo “O Horos Tou Sakena” composto da Stavros Ksarhakos e interpretato anche dal maestro Buzzurro in stile “Sirtaki“. Per completezza vi riporto il video della sua performance:

Dopo aver visto nella scorsa lezione le origini del Sirtaki, oggi vedremo un brano composto nello stesso anno. Siamo quindi nel 1964 e questa danza è presente in uno noto film greco: “Lola” di Dinos Dimopoulos.

A seguire vi riporto un fermo immagine della scena che anticipa, tramite il titolo “Xopós Tou Sákaiva”, la danza che gli attori ballerano accompagnati dall’orchestra.

Proprio grazie a questo fermo immagine sono riuscito ad avanzare delle ipotesi sulla tipologia di danza perchè la scritta “in piccolo” Xασαáπικο (trad. Hasapiko) e la frase che l’attore rivolge all’orchestra:

“…to ßapú, to λeßévtiko, σωστá;” fanno pensare ad un Hasapiko.

In particolare la traduzione della frase suona più o meno cosi: “Quello pesante, il leventico, vero?” a precisare che la danza che seguirà sarà lenta ovvero sarà la versione “pesante del macellaio”.

Ora, prima di passare all’analisi del brano un paio di curiosità.
La prima è che oltre all’origine Bizantina della “danza dei macellai” c’è un’altra fonte che sostiene che i movimenti della danza, lenti, sincroni e silenziosi, rievochino quelli dell’esercito di Alessandro Magno nell’attaccare e conquistare il nemico.
La seconda invece riguarda il nome del brano “Xopós Tou Sákaiva” che tradotto suona come “La Danza di Sakena” solo che non è ben chiaro chi sia “Sakena” e soprattutto se si chiami cosi, visto che molte traduzioni riportano anche il nome di “Sakaina” piuttosto che “Shakina”.

Analisi del brano
Ci tengo a precisare che per la trascrizione che seguirà ho preso spunto dall’arrangiamento di Kamil Erdem.

Buttando un’occhio alla partitura ci rendiamo conto che si tratta di un 2/4 a 48 bpm. Ecco che il 2/4 ci lascia un po il dubbio che, nonostante i “suggerimenti del film”, non si tratti di un Hasapiko.

Procediamo quindi a notare le alterazioni in chiave che, presentando 4 diesis, fanno pensare alla tonalità di Mi maggiore o alla sua relativa minore ovvero Do#-. Per fugare ogni dubbio basta leggere la prima battuta nella quale troviamo proprio un accordo di Do#- che successivamente si “scontrerà” con un elemento “estraneo” ovvero il Sol (bequadro).

Per essere “smart” e non crearci troppi concetti in testa penserei ad un arpeggio di Do# minore naturale con un cromatismo sulla 5b. Questa stessa sonorità la troveremo anche nella terza battuta dove il Fa#- avrà un Do come 5b.

Successivamente troviamo la prima di tante figure interessanti ovvero un gruppo di cinque note che cromaticamente muove l’accordo verso Mi.

ssiamo quindi alla Parte B nella quale l’interesse è sempre sulle figure ritmiche. Vorrei spendere due parole a riguardo che, spero portino giovamento. Penso che questo brano sia perfetto per migliorare il nostro modo di “sentire le divisioni ritmiche”. Spesso ci si chiede come aumentare la velocità nel suonare e una delle risposte data da gente come Petrucci è quella di suonare le stesse frasi cambiandone la divisione ritmica ovvero suonando prima in terzine poi in sedicesimi poi in gruppi di 5 poi in sestine ecc….

Il consiglio che vi do io è quello di esercitarvi cantando la divisione, nulla di complicato, non serve essere intonati; provo a spiegarvi il metodo che uso io.

Se sulla partitura trovo:
una terzina allora suonerà cosi: “ta ka ta”
un gruppo di 4 note suonerà: “ta-ka ta-ka”
un gruppo di 5 note suonerà: “ta-ka ta-ka ta”
un gruppo di 6 note suonerà: “ta-ka ta-ka ta-ka”
ecc…

Questo vuol dire anche il contrario ovvero che se sento in un brano una parte di chitarra che ritmicamente suona “ta-ka ta-ka” allora posso dire che il musicista sta suonando in sedicesimi.

Penso sia utile sapere, oltre alla conoscenza del manico, anche “come suonare le note che scegliamo”.

Mi raccomando quando cantate questi gruppi di note, e in generale ogni volta che vi esercitate o suonate, usate il metronomo. Questo “attrezzo” cosi odiato e vetusto purtroppo lo ritroveremo ovunque.. in un paio di cuffie in sala di registrazione, nelle sequenze dei live ecc…
Quindi piu diventa nostro amico tanto piu ci aiuterà a crescrere musicalmente. Se suoniamo senza metronomo rischiamo di “perder tempo”, sembra un gioco di parole ma è cosi. Vi è mai capitato che la frase super cool del nostro idolo, che ci riesce alla perfezione, suonata con una band o su una backing track suona male?!? Se vi è capitato allora molto probabilmente l’avrete studiata senza metronomo.
Vi basta anche una semplice app del cellulare o un programma online che simula il comportamento di questo nostro amico “cosi preciso e pignolo”.
Fidatevi che è meglio “ricevere un tirata di orecchie dal metronomo” che “riceverla da qualche artista in sala di registrazione o peggio ancora live”.

Veniamo infine alla Parte C, nella quale troviamo le piu svariate figure ritmiche, persino le settimine.

Ancora una volta non ci dobbiamo preoccupare perchè il bpm del brano è lento ma non dobbiamo neanche trascurare, anche se “suona strano”, che spesso è piu difficile stare “dentro” ad un bpm estremamente lento che in uno veloce.

Un saluto e… al prossimo viaggio!!