2022 – ACT Records
- Let’s ACT Together
- Little Jump
- You Are A Friend Of Mine
- White Moon
- Eternal Beauty
- Lenny
- Hurt
- Gammal Fäbodpsalm
- Send In The Clowns
- Greta
- Dear Diary
- Hide And Seek
- Danny’s Dream
- Bizarre
- The Return Of Mohammed
- Mountain
- Olu
- Fire And Rain
- Riverendings
- My Heart’s In The Highlands
- Weltall
- And So It Goes
- Blue Corner
- Mosaïque Bleu
- Modal Submission
- Früchte
- Doll Of The Bride
- Silent Way
- Don’t Stop
- Young At Heart
Nils Landgren: Trombone, Voce
Michael Wollny: Pianoforte
Lars Danielsson: Contrabbasso, Violoncello
Wolfgang Haffner: Batteria
Magro: Batteria, Elettronica
Joel Lyssarides: Pianoforte
Petter Bergander: Pianoforte
Lisa Wulff: Contrabbasso
Eva Kruse: Contrabbasso
Viktoria Tolstoy: Voce
Sharon Dyall: Voce
Ida Sand: Voce, Pianoforte
Nesrine: Voce, Violoncello
Iiro Rantala: Pianoforte
Jan Lundgren: Pianoforte
Magnus Lindgren: Sassofono Baritono, Flauto
Esbjörn Svensson: Pianoforte
Christian Spering: Contrabbasso
Fabia Mantwill: Sassofono Tenore, Voce
Nguyên Lê: Chitarra
Camille Bertault: Voce
Johanna Summer: Pianoforte
Jakob Manz: Sassofono Alto
Philipp Schiepek: Chitarra Acustica
Vincent Meissner: Pianoforte
Josef Zeimetz: Batteria
Henri Reichmann: Contrabbasso
Vincent Peirani: Fisarmonica
Emile Parisien: Sassofono Soprano
Youn Sun Nah: Voce
“3 Generations” di Nils Landgren, pubblicato nel 2022 da ACT Records, è un lavoro monumentale sia per profondità che per contenuti. L’album che esplora l’intersezione tra jazz e funk con una fresca vivacità. Nils Landgren, noto come “The Man with the Red Horn”, collabora in questo progetto con una vasta gamma di musicisti, la cosiddetta “crème de la crème”, che rappresenta un ponte tra diverse generazioni di artisti. L’album si distingue per la sua capacità di fondere stili e influenze diverse, mantenendo sempre un legame profondo con le radici del jazz nordico e la spontaneità del funk.
L’apertura dal titolo “Let’s ACT Together”, riferendosi chiaramente all’etichetta bavarese di Siggi Loch, è un brano energico che dimostra l’abilità di Landgren nel guidare ensemble complessi, seguito da “Little Jump”, che mette in luce il suo talento nel creare groove contagiosi. “You Are a Friend of Mine” e “White Moon” esplorano toni più intimi e sognanti, con il pianoforte di Michael Wollny che aggiunge una qualità eterea. “Eternal Beauty” e “Lenny” continuano questa esplorazione, offrendo narrazioni sonore fluide e strutture audaci che coinvolgono l’ascoltatore in un viaggio emotivo.
Brani come “Hurt”, “Gammal Fäbodpsalm” e “Send In The Clowns” mostrano la capacità di Landgren di trasmettere profondità emotiva anche attraverso l’uso del folk nordico e, ovviamente, del trombone suonato magistralmente dal leader., mentre “Greta” e “Dear Diary” introducono elementi di swing e modern jazz. “Hide And Seek” e “Danny’s Dream” aggiungono un tocco di divertimento e speranza, fungono da contraltare “Bizarre” e “The Return Of Mohammed” che sperimentano dissonanze e ritmi insoliti.
La seconda metà dell’album continua a sorprendere con “Mountain”, che simboleggia la maestosità attraverso la musica, e “Olu”, che esplora radici culturali con rispetto e connessione. “Fire And Rain” e “Riverendings” riflettono sul contrasto tra elementi naturali e i cicli della vita, mentre “My Heart’s In The Highlands” e “Weltall” esplorano temi di radici e avventura cosmica. “And So It Goes” e “Blue Corner” combinano melodia e improvvisazione in modo fresco e innovativo, e “Mosaïque Bleu” si distingue per la fusione di stili e influenze culturali.
La chiusura dell’album con brani come “Modal Submission”, “Früchte” e “Doll Of The Bride” offre una celebrazione della crescita artistica, una sorta di “mistero romantico”. “Silent Way” e “Don’t Stop” propongono momenti di quiete riflessiva e ritmi incalzanti, rispettivamente, mentre “Young At Heart” chiude con un messaggio di speranza e gioia, ricordando che la giovinezza è uno stato d’animo mantenuto attraverso la creatività e la passione.
“3 Generations” si distingue come un’opera matura e complessa di Nils Landgren, che dimostra come il jazz possa essere un linguaggio trasversale capace di unire artisti di diverse generazioni attorno a un progetto comune. Con la sua ricca varietà di suoni e la maestria tecnica esibita, l’album non solo rende omaggio alle radici del jazz, ma spinge anche verso nuove direzioni musicali, un manifesto su come il jazz possa continuare a evolversi e ispirare.