Partiamo dalla news: l’11 aprile 2025, Patrizia Conte, cantante jazz di 61 anni originaria di Taranto, ha trionfato nella quinta edizione di The Voice Senior. La finale, trasmessa in prima serata su Rai 1 e condotta da Antonella Clerici, ha visto Patrizia, componente del team di Gigi D’Alessio, spiccare tra le quattro finaliste, tutte donne, con un’interpretazione intensa di “Amoreunicoamore” di Mina. C’è da dire, che l’interpretazione anche di “Portati via” (nella semifinale, sempre di Mina) e “Oggi sono io”, noto successo di Alex Britti portato ad un altissimo livello sempre da Mina, sono stati eccellentemente affrontati pensando innanzitutto a chi si è, e come si canterebbero, piuttosto che a come sono stati interpretati da Mina. Patrizia Conte ha un’esperienza ed un talento che le ha consentito di cantare questi difficilissimi brani indossandoli comodamente e personalizzandoli in un modo che ha colpito. Difficilissimo farlo ma se si ha tanta esperienza e quel talento, possibile. La sua unicità è emersa nelle pieghe di ogni frase, in cui era percepibile tecnica derivata dal blues e jazz e una capacità interpretativa originale, coinvolgente, in ogni momento in cui il testo lo consentiva. Quindi, tecnica, intonazione, straordinaria presenza sul palco, hanno trasmesso il valore e la bellezza dei brani, tanto quanto bravura e sensibilità artistica.
Patrizia Conte affonda le radici nella musica jazz (tralasciamo qui i suoi percorsi artistici, didattici, culturali), ma è per questo che abbiamo deciso di riportare qui questa news. Perché dopo tanti anni a combattere in questa benedetta e maledetta “nicchia”, ignorata e sottostimata dalla massa (tranne rarissimi casi), finalmente qualcuno è riuscito ad imporsi affrontando quello che è un terreno minato e in cui non essere riconosciuti per il gran valore che si ha è finanche un rischio. Altri nomi, prima di Patrizia Conte, hanno provato: Lisa Manosperti, Gigi Cifarelli, Mario Rosini. Ogni volta, grandi apprezzamenti da tutti perché davvero non si può non riconoscere l’altissimo livello di simili artisti (autori poi di performance di assoluto livello), brividi e bellezza da parte di tutti però, alla fine, non ci si era aggiudicata la vittoria finale – spesso meritata – magari per aspetti meramente televisivi (?). Certo, non è che vincere sia necessario, ma fornisce meritato riconoscimento e visibilità. E quindi Patrizia invece ce l’ha fatta con grande merito, tenacia e umiltà al tempo stesso ma, diciamocelo: se li è proprio “mangiati” tutti…E’ stata se stessa come da anni la si conosce, cioè VERA. Quindi plauso a Patrizia Conte ma anche un grande GRAZIE a lei, perché è grazie a questo suo coraggio di mettersi in gioco che oggi tutta la comunità jazzistica ha uno sguardo in più, e un beniamino in più da sostenere, per cui fare il tifo. La vittoria di Patrizia Conte è un po’ la vittoria di tanti musicisti che giornalmente dedicano la propria capacità artistica alla musica jazz. E non lo si fa per filantropismo, perché tutti devono vivere, lo si fa perché fa stare bene, perché si ha passione, perché non si riesce a star senza e perché si ha qualcosa da esprimere, un’identità. Quindi oggi siamo tutti un po’ Patrizia Conte. Grazie e bravissima, davvero e…meravigliosa, a tal proposito, la risposta alla domanda di Gigi D’Alessio: “Come mai l’Italia non ha avuto il piacere di ascoltare la tua voce prima di oggi?”. “Boh”. Già, boh…sembra incredibile ma è così che funziona. Speriamo tu possa sempre cantare ovunque per il piacere e la bellezza di ascoltarti e, magari, possa anche avere uno spazio televisivo! Roba da “matti”…