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Rino Adamo/Claudio Riggio (Ad agio)

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2024 – myLab

Parte Uno:
1 – Doppio Sguardo
2 – L’Ingranaggio di Baltazar
3 – A Capo
4 – Stazione M.I.R.

Parte Due:
5 – Morphing
6 – Nuda Impronta
7 – Trapezi
8 – L’Uno

Parte Tre:
9 – Promenade
10 – Ufficio Oggetti Smarriti
11 – Corpo Undici
12 – Sedici Anni
13 – Finale Sparso

Rino Adamo: violino, elettronica, voci
Claudio Riggio: chitarra, elettronica, voci

L’album “Ad agio” di Rino Adamo e Claudio Riggio esplora le possibilità timbriche del violino e della chitarra, supportate da un sapiente uso dell’elettronica. Pubblicato nel 2024, questo album rappresenta un ritorno alla collaborazione tra Adamo e Riggio.

Una vera e propria ricerca sonora particolare e inconsueta, nel continuo dialogo tra violino e chitarra, capaci di creare scenari sonori illuminanti, senza temi o variazioni tradizionali, ma con un’improvvisazione fluida e spontanea.

L’album si compone di tredici tracce, raggruppate in tre parti, ed in ognuna si può scorgere un istinto esecutivo dominato dalla esperienza e dalla capacità di attendere l’altro che entrambi i musicisti mostrano di gestire molto bene.

L’album si apre con una traccia che stabilisce il tono dell’intero lavoro. Il violino di Adamo esplora timbri inconsueti, supportato dall’elettronica, creando un’atmosfera eterea e contemplativa. Riggio risponde con arpeggi delicati e accordi sospesi, introducendo una tensione sottile.

Le tracce successive continuano a sviluppare il dialogo strumentale. Adamo produce note continue e lunghe, come un surf sull’onda, mentre Riggio riesce a creare contrasti timbrici producendo suoni attraverso ogni elemento del suo strumento. La mancanza di temi tradizionali e la struttura libera delle tracce permettono un’improvvisazione fluida che trasporta l’ascoltatore all’interno di nascondigli sonori.

In vari punti dell’album, l’elettronica gioca un ruolo cruciale. Sequenze di “rumori” e suoni sintetici vengono integrate nel tessuto musicale, aggiungendo profondità e complessità ma, ad un attento ascolto, si è lì quasi ad aspettarli, certamente ad accoglierli come terzo “incomodo” all’incalzante dialogo chitarra-violino. C’è da sottolineare che lo spettro timbrico che Adamo e Riggio producono dai loro due strumenti è tutt’altro che consueto, un’avvincente esplorazione. Si utilizza molto l’approccio “call & response”, che fornisce anche un modo per alimentarsi reciprocamente, in tempo reale.

“Ad agio” è un album che sfida le convenzioni musicali tradizionali, è ricco di suoni e incastri sonori. Certo, non immediato, anche complesso, ma ricco di estemporaneità, dialogo, costruzione di arte connessa alle sensazioni vissute in quel momento, non ripetibile ma riproponibile.