(Jmood 2024)
- Hair, Bea, Knee, Calls
2. Two-sided Love
3. Love Has Passed Me By Again
4. You Don’t Love What Love Is
5. Mi Sono Innamorato Di Te
6. Estate
7. In The Days Of Our Love
8. Love Came
9. Jitterbug Waltz
10. Orson
11. Lush Life – take 1
12. Lush Life – take 2
13. Ontet
Roberto Magris, pianoforte e gong
Ettore Martin, sassofono tenore
Danilo Gallo, contrabbasso
Enzo Carpentieri, batteria e percussioni
Roberto Magris si potrebbe definire come un “musicista da esportazione”, poiché lavora e vanta credito più nella Mitteleuropa e negli Stati Uniti di quanto avvenga in Italia. Proprio negli USA è stato pubblicato recentemente questo disco, che contiene registrazioni del 2005 effettuate negli studi di Stefano Amerio, originariamente prodotte per la “Soul note”, prima che l’etichetta italiana cessasse la sua attività. Accanto al pianista friulano figurano tre partners italiani, con i quali il bandleader ha compiuto un tour in giro per il mondo, affinando un’intesa che appare solida e matura all’interno delle tredici tracce del cd.
In questo album non sempre suona il quartetto al completo. Ci sono, infatti, pezzi in solo, in duo e in trio. Il repertorio scelto, poi, ruota attorno al tema dell’amore e raduna principalmente standards, con una particolare predilezione per i classici di Billy Strayhorn, ma vi trovano collocazione anche due evergreen italiani, in particolare “Estate” di Bruno Martino e “Mi sono innamorato di te” di Luigi Tenco. Il band leader, inoltre, firma due brani che completano, così, l’album. Magris è come uno “stilista”, il quale segue la strada maestra del jazz, procedendo deciso secondo le sue passioni e inclinazioni. In questo album, però, inserisce qualche elemento di “sfasatura“, in certo qual modo, dal tipico mood presente nelle registrazioni americane, si direbbe per valorizzare il contributo dei suoi compagni di viaggio. Il compianto Enzo Carpentieri usa, così, percussioni di provenienza balinese per decorare alcune tracce, conferendogli sfumature etniche. A Danilo Gallo, all’epoca non ancora esploso come bassista di livello assoluto, viene concesso uno spazio in solitaria per “cantare” con un lirismo scarno “Mi sono innamorato di te”. Magris, d’altra parte, realizza una versione di “You don’t Know What love is”, da Chet Baker, quasi astratta, duettando con la batteria e rivelando un pianismo percussivo piuttosto libero, fuori dalle sue abitudini utilizzando, in questo frangente, anche il gong. Nelle tracce in quartetto, invece, l’approccio è più tradizionale e, in questo ambiente, Ettore Martin sfoggia un linguaggio sassofonistico sulla linea Hawkins-Webster: suono corposo ma carezzevole, specialmente nelle ballad.
“Love is passing thru”, in conclusione, è un’incisione giustamente recuperata poichè permette di documentare una tappa del percorso artistico di Roberto Magris in compagnia di un gruppo italiano coeso e ricco di pregevoli individualità.