Tempio di Segesta
29-31 agosto 2024
Seconda edizione per la rassegna Talkinjazz, curata dall’Associazione x l’arte di Alcamo presso il tempio di Segesta. Meritoriamente, l’associazione ha destinato gli incassi della manifestazione, premiata da una grande affluenza di pubblico, al ripristino del verde del parco archeologico, distrutto da un incendio nel 2023.
Tre serate di jazz italiano di qualità, con qualche presenza straniera.
È stato così per la prima serata, quando il contrabbasso di Riccardo Del Fra, da decenni stabilitosi a Parigi dove dirige la sezione jazz del Conservatorio, ha incontrato il pianoforte dello statunitense Aaron Parks e la tromba e il flicorno di Alessandro Presti. Un repertorio di standard, da Body and Soul a Moment’s Notice, con una sola eccezione per una composizione originale del pianista, Song for Sashou. Un concerto non favorito dal vento che ha fatto volar via le partiture, e compromesso, in qualche modo e in parte, la coesione tra i musicisti, pur sostenuto dalla grande professionalità di tutti.
Più compiuto il concerto del quartetto del chitarrista Fabio Zeppetella, con Sal Bonafede al pianoforte, Mauro Cottone al contrabbasso e Joe Santoro alla batteria. Risolti alcuni iniziali problemi di amplificazione, il gruppo, solidamente guidato dal leader, ha eseguito dei brani originali e soprattutto alcuni omaggi a dei grandi del jazz come McCoy Tyner, Wes Montgomery, Charlie Parker, tratti dal suo disco del 2023 «Jazz Masters», edito da Jando Music. Un jazz classico, senza tempo, eseguito con gusto e passione, con l’impareggiabile pianismo di Sal Bonafede in buona evidenza, e il sostegno altamente professionale e misurato del batterista Santoro, sempre puntuale a sostenere e sottolineare le belle composizioni, senza dimenticare l’apporto compassato del contrabbassista. Una bella lezione di swing, da parte di uno dei nomi storici della chitarra jazz in Italia, per non dire che ogni occasione di ascoltare Sal Bonafede non va trascurata, ovviamente.
Chi ha già avuto l’occasione di ascoltare un concerto di Danilo Rea, sa bene quanto questi siano gradevoli e coinvolgenti. La dimestichezza profonda del pianista (che non a caso ha suonato a lungo, tra le altre, con Mina e Fiorella Mannoia) con la canzone, unitamente alla sua attitudine all’improvvisazione, alla sua consuetudine di legare i brani in suadenti medley, lo swing che non risparmia quando non è intento a tratteggiare delicati paesaggi sonori romantici, non hanno mancato di stregare il foltissimo pubblico presente al tempio segestano, che ha anche apprezzato la ritmica del contrabbassista Nello Toscano e del batterista Mimmo Cafiero, ben integratisi nel mondo musicale di Rea grazie alla lunga esperienza di entrambi ma anche al fatto di essere insieme in tour per una serie di concerti in Sicilia da alcuni giorni. Da Tenco a Moon River, ai Beatles, a De Andrè, a Quizás, Quizás, Quizás, una versione davvero riuscita di un brano purtroppo abusato da tanti come la coheniana Hallelujah, agli amati Radiohead, passando per giochi e citazioni, in un continuo inventare e reinventare, che ha strappato numerosissimi appalusi.
Una manifestazione che ha avuto un confortante riscontro di pubblico, anche giovane, e che ci auguriamo si ripeta negli anni a venire.