Continua con grandi nomi del panorama internazionale la Stagione Concertistica della Fondazione Orchestra Jazz Siciliana – The Brass Group con Brass in Jazz – Musiche del nostro tempo . La programmazione prevede per questo fine settimana un appuntamento tanto atteso con il concerto di Simona Molinari e l’Orchestra Jazz Siciliana diretta dal Maestro Domenico Riina con “Kairos” un mix di passione e melodia in scena il 7,8,9 marzo, con doppio turno, venerdì e sabato ore 19.00 e 21.30 e domenica 18.00 e 20.30.
Tra gli eventi da non perdere, dunque, il ritorno di un’amica del Brass Group, Simona Molinari & l’Orchestra Jazz Siciliana. Tra la cantante e l’OJS c’è stato sempre un gran feeling e ascoltarli è sempre una grande emozione. Simona, cantautrice pop jazz con all’attivo 7 album. Ha duettato con numerosi artisti del calibro di Andrea Bocelli, Al Jarreau e Ornella Vanoni. Ha cantato nei migliori teatri Italiani e stranieri, dal Blue Note di New York al teatro Estrada di Mosca, ha partecipato a Sanremo due volte in gara e due volte come ospite. Oltre ad aver scritto e composto gran parte della sua discografia, ha firmato e interpretato la sigla de “I delitti del Barlume”.
Ed è la stessa artista, Simona Molinari, che racconta in una intervista il suo concerto al Real Teatro Santa Cecilia di questo fine settimana.
Collaborazione e Intesa Musicale
“La collaborazione con l’Orchestra Jazz Siciliana è ormai consolidata nel tempo grazie anche all’invito da parte del Fondatore e Presidente della Fondazione Orchestra Jazz Siciliana – The Brass Group, M° Ignazio Garsia. Può raccontarci come è nata questa sinergia artistica e quali elementi ritiene siano fondamentali per un rapporto così profondo tra un solista e un’orchestra?”
“La collaborazione con l’Orchestra Jazz Siciliana è un’esperienza che ha sempre avuto una grande importanza per me. È nata grazie all’invito del M° Ignazio Garsia, che ha sempre avuto una visione chiara. La sinergia che si è creata nel tempo si basa sulla fiducia e stima reciproca, sulla conoscenza dei rispettivi linguaggi e sulla continua ricerca di nuovi spunti creativi. Un rapporto così profondo nasce dalla voglia di esplorare insieme, dove ogni musicista, sia solista che parte dell’orchestra, si ascolta e si risponde in maniera naturale, creando un dialogo che va oltre la semplice esecuzione.”
Preparazione e Progetti Futuri
“In preparazione per il concerto della prossima settimana, quali aspetti musicali o tecnici ha ritenuto prioritari da approfondire con il supporto del Direttore d’Orchestra M° Domenico Riina? Ci sono nuovi progetti all’orizzonte che coinvolgono l’Orchestra Jazz Siciliana?”
“In preparazione per il concerto della prossima settimana, abbiamo rivisitato il repertorio creando una scaletta che percorre i tempi della vita, sviluppando un percorso che non solo valorizza la parte musicale, ma anche quella concettuale. Il M° Domenico Riina riesce a dare una guida sicura nel rispetto della libertà espressiva che il jazz richiede. Per quanto riguarda i progetti futuri, ci sono diverse idee che bollono in pentola… è tutto in divenire.”
Repertorio e Scelte Musicali
“Quali brani ha scelto per questo concerto? Qual è stata l’ispirazione alla base di queste scelte e come intende interpretrarli dal punto di vista emozionale e artistico?”
“Il Kairos è il tempo denso, concetto che avrò modo di raccontare in concerto, attraverso alcuni dei brani del mio repertorio a cui sono più legata, alcuni standard e brani del repertorio jazzistico. Dal punto di vista emozionale, intendo interpretare questi brani cercando di mettere in risalto la loro intensità e la loro bellezza, permettendo alla musica di fluire liberamente, senza mai perdere la profondità che ogni pezzo richiede.”
Influenza del Jazz
“Cosa significa per lei esibirsi con un’orchestra che rappresenta una tradizione musicale così ricca e affascinante? In che modo la cultura jazz e lo stile dell’OJS ha influenzato il suo stile personale?”
“Esibirsi con un’orchestra che rappresenta una tradizione così ricca come quella dell’Orchestra Jazz Siciliana è sempre un privilegio. Lo stile dell’OJS è un mix di tradizione e modernità, che si fonde perfettamente con il mio approccio al jazz. Il jazz mi ha dato una grande apertura mentale e una grandissima libertà di espressione.”
Interazione con il Pubblico
“Durante i concerti, il rapporto con il pubblico è fondamentale. Come cerca di creare una connessione emotiva con gli ascoltatori durante le performance? Ha aneddoti particolari da condividere sugli incontri con il suo pubblico in passato?”
“Per me, il pubblico è il musicista in più attraverso il quale la musica si compie. Quello che nasce davanti a un pubblico sarà sempre diverso da quello che nasce senza. La musica è un gioco di frequenze e ha il grande potere di far vibrare le anime che risuonano alla tua stessa frequenza… nell’ora e mezza di un concerto, tutti arriviamo a provare la stessa emozione e questo gioco, quando riesce, crea una connessione e un’intimità che mi porto addosso per giorni.”
Evoluzione Artistica
“In questi anni di collaborazione con l’Orchestra Jazz Siciliana, come percepisce la sua evoluzione artistica? Prima di ogni concerto, ha delle pratiche o rituali particolari che la aiutano a concentrarsi e a esprimere al meglio la propria arte?”
“Ogni volta che sono tornata a suonare con l’orchestra, sono arrivata con brani nuovi e nuovi racconti. La mia evoluzione artistica va di pari passo con la mia crescita come persona e come donna. Prima di ogni concerto faccio stretching per il collo e poi mi ripeto nella mente una frase, una sorta di preghiera.”
Impatto del Jazz Contemporaneo
“Negli ultimi anni, il jazz si è evoluto notevolmente. Come integra le tendenze contemporanee nella sua musica? Pensa che sia importante mantenere un collegamento con le radici tradizionali del jazz mentre si esplorano nuove direzioni?”
“Il jazz contemporaneo ha portato con sé molteplici influenze, dal funk alla musica elettronica, dalle sonorità più sperimentali al ritorno alle radici. Io cerco sempre di integrare queste tendenze nella mia musica, ma credo che sia fondamentale mantenere un legame con la tradizione. È questo equilibrio tra innovazione e rispetto per la storia del jazz che lo rende così affascinante. La possibilità di evolversi e di sperimentare, senza mai perdere di vista la sua essenza, è ciò che amo del jazz.”
Sfide e Successi
“Quali sono state, secondo lei, le sfide più significative che ha affrontato nella sua carriera musicale fino ad oggi? E quali esperienze considera traguardi importanti nella sua relazione con l’Orchestra Jazz Siciliana?”
“Le sfide più grandi nella mia carriera sono state sicuramente quelle legate all’equilibrio tra la vita sul palco e fuori. Altre sfide importanti sono state il Blue Note di New York e di Tokyo. Poi c’è la sfida di ogni giorno, che è quella di mantenere viva la curiosità e l’entusiasmo, che vanno vinti ogni giorno. Tra i traguardi più importanti con l’Orchestra Jazz Siciliana, considero ogni concerto un successo, ma ci sono alcune performance che mi hanno particolarmente emozionata, come quelle al Teatro Verdura o quella all’Anfiteatro di Taormina.”
Messaggio per le Nuove Generazioni
“Che consiglio darebbe ai giovani musicisti che aspirano a intraprendere una carriera nel jazz? C’è un messaggio particolare che vorrebbe trasmettere in occasione di questo concerto?”
“Vorrei che ognuno di noi ricordasse sempre che la musica è un mezzo, non un fine. È importantissimo studiare nella prima fase per capire quale strumento abbiamo, per coglierne tutte le possibilità e per esprimerci al meglio. Ma poi bisogna curare, nutrire e far crescere anche la nostra persona, i nostri pensieri e le nostre emozioni, perché sono queste le cose che un artista porta sul palco, attraverso tutto ciò che ha imparato a fare. In questo senso, mi sento di consigliare a ognuno di imparare gli stili e i linguaggi, ma di ascoltare e proteggere la propria unicità.”
Aspettative per il Concerto
“Infine, quali sono le sue aspettative per il concerto della prossima settimana nello storico teatro Real Teatro Santa Cecilia? C’è qualcosa che spera di trasmettere ai suoi ascoltatori attraverso la musica e la prima interpretazione di queste opere?”
“Spero che il pubblico possa vivere un’emozione profonda e che la musica riesca a parlare direttamente al cuore di chi ascolta. Vorrei che il Teatro Santa Cecilia si trasformasse, in quelle ore, in una meravigliosa cassa armonica nella quale tutti vibriamo alla stessa frequenza, creando armonia in mezzo a tutto il rumore di questi tempi difficili.”