2024 – Eternal Source Of Light
- Tenderly
- Mean To Me
- Inner City Blues
- September Song
- Great Day
- If You Could See Me Now
- Interlude
- Obsession
- The Mystery of Man
- Stardust
- Sweet Whispers
Zara McFarlane – Voce
Giacomo Smith – Clarinetto, Sax
Joe Webb – Piano
Ferg Ireland – Contrabbasso
Jas Kayser – Batteria
Marlon Hibbert – Steel Pan
Gabriella Swallow – Violoncello
Zara McFarlane, già acclamata per il suo talento e versatilità nel panorama del jazz britannico, ci presenta un omaggio sentito e tecnicamente raffinato alla leggendaria Sarah Vaughan con “Sweet Whispers: Celebrating Sarah Vaughan”. Pubblicato nel 2024 dall’etichetta Eternal Source Of Light, l’album mette in luce l’abilità interpretativa di McFarlane, sostenuta da un ensemble di musicisti di alto livello.
L’album si apre con “Tenderly”, dove la voce calda e controllata di McFarlane è perfettamente supportata dall’arrangiamento delicato. La tecnica del vibrato utilizzata è impeccabile, mantenendo l’intimità del pezzo originale. In “Mean To Me”, la sinergia tra McFarlane e il clarinetto di Giacomo Smith emerge con forza, grazie a un timing preciso e a dinamiche vocali ben scelte che aggiungono profondità emotiva. “Inner City Blues” si distingue per l’audacia dell’interpretazione, con influenze soul che arricchiscono il registro basso della McFarlane e una solida base ritmica fornita da Ferg Ireland al basso.
“September Song” offre un tempo lento e riflessivo, con un accompagnamento minimalista al piano di Joe Webb che lascia spazio alla voce per esprimere ogni sfumatura del testo. In “Great Day”, l’energetico solo di clarinetto di Smith e l’interazione vivace tra i musicisti mettono in evidenza la capacità della McFarlane di mantenere il controllo vocale anche nei passaggi più dinamici. “If You Could See Me Now” si distingue per il fraseggio lirico e il controllo del respiro della McFarlane, che riesce a comunicare la profondità del brano con grande efficacia. “Interlude” è un breve intermezzo strumentale che mette in mostra le abilità del gruppo, con una menzione speciale per la batteria di Jas Kayser, il quale aggiunge un tocco di sofisticate figurazioni ritmiche.
“Obsession” introduce il steel pan di Marlon Hibbert, donando al brano una freschezza tropicale che contrasta in modo interessante con la voce jazz della McFarlane. L’arrangiamento innovativo di “The Mystery Of Man”, con i clarinetti bassi che creano un’atmosfera vivace, dimostra la versatilità della cantante. In “Stardust”, la qualità del suono è resa calda e avvolgente grazie alla registrazione analogica, mentre l’accompagnamento del violoncello di Gabriella Swallow in “Sweet Whispers” aggiunge una dimensione ulteriore alla complessità emotiva del pezzo, chiudendo l’album con una performance vocale che sintetizza tutti gli elementi esplorati nei brani precedenti.
“Sweet Whispers: Celebrating Sarah Vaughan” è un tributo tecnicamente eccellente e artisticamente ispirato, che conferma la distintiva raffinatezza della voce di Zara McFarlane, spaziando dall’intimo al potente, reinterpretando i classici con rispetto e innovazione, grazie al supporto di un gruppo di musicisti davvero straordinari. Un album che funge anche come ponte invitante per i nuovi ascoltatori verso la ricca eredità di Sarah Vaughan.